«Buongiorno, sono qui per il colloquio di lavoro con…».
«Prego, si accomodi. La Dottoressa la chiamerà quando potrà entrare».
La Dottoressa… Non so nemmeno quante ne ho visti nell’ultimo anno: Dottori e Dottoresse. Ormai li uso per addormentarmi al posto delle pecore. Sono lì tutti in fila, pronti a saltare l’ostacolo. Forza, hooop, hooop…. Saltate! Forza! Carlucci, Sapelli, Biraghi, Moroni, Violino, Magretti, Lucini… Zzzzzzz.

E mentre saltano dico loro quello che hanno detto a me.
«Le faremo sapere».
«Mi spiace ma lei non ha il profilo dell’azienda».
«Mi spiace, ma lei ha un profilo troppo simile al nostro, cercavamo qualcuno di più distante, un punto di vista diverso».
«Lei sarebbe perfetta! Ma abita troppo lontano».

La più bella: «Lei è la candidata ideale. Prima deve fare il corso di formazione: sono 600 euro che le scaleremo dai primi stipendi. Oppure  può iniziare domani. Con un tirocinio. Non retribuito. Di 3 mesi. Al termine del quale entrerà in una graduatoria. Dalla quale assumeremo i primi due. Contenta?».

Potrei non esserlo?!!! Ma dove scappi… Stanotte ti metto a saltare l’ostacolo alto. Quello che ho piazzato davanti al mucchio di letame. E quando ci finirai dentro io sarò lì a dirti «Carissima Dottoressa!… Contenta?!».