Estate, finalmente. In casa fa caldo, e non hai l’aria condizionata. Allora si esce, ma visto che rinchiudersi in bel un locale climatizzato alla moda di questi tempi non è proprio il massimo, stiamo all’aperto e cambiamo un pò l’aria ai polmoni, che è tutto l’inverno che siamo sepolti nella nostra tana di pile, metti la mascherina, togli la mascherina, che ci sentiamo quasi come in Karate Kid… si però mi sento un pò spossata, non vorrei fare niente di faticoso… e allora la risposta a tutto è il cinema all’aperto che pian piano stanno inaugurando in tutte le città. E cosa si intona meglio all’atmosfera pigra e rallentata di una torrida sera d’estate? Un bel film romantico, ed ecco che serata è svoltata!

Io adoro i film d’amore, li amo alla follia, ma purtroppo ogni volta devo fare i conti con una sottospecie umana che nel tempo si è evoluta ed ha assunto la forma dell’homo cinicus, ovvero tutti quei cuori di pietra che non solo non amano questi film, ma anzi fanno DI TUTTO per rovinarteli.

Stanno lì, nell’ombra, e nei momenti di massimo pathos, quando già il mascara ti cola dagli occhi e ti sta accecando, ma piuttosto che distrarti per cercare un fazzoletto in borsa (“Pare impossibile, ma nei momenti più gravi non hai mai il fazzoletto” cit.) rischi di perdere l’occhio, le senti, le loro vocine petulanti – “ma tanto poi si lasciano” – “Ma nella realtà non può succedere” – “tanto poi lui ne trova una più figa”.

Sarà che nelle mie vene scorre sciroppo di glucosio, che ho delle aspettative romantiche che manco il principe azzurro (quello vero, con tanto di cappello con la piuma) ce la farebbe a soddisfare, però tu, oh homo cinicus, potresti lasciarmi affondare in quella bella sensazione di leggerezza e consolazione che mi da l’idea che il mondo può ancora essere un posto bello e magico? E invece no, ci devi proprio provare gusto, a scaraventarmi addosso secchiate di amara realtà.

Ultimamente ho visto “La forma dell’acqua”, l’apoteosi della mia idea di film romantico, amore magia e fantasia. A me piace quando qualcuno mi chiede “l’hai visto?” e io, con i lucciconi agli occhi, rispondo “siiiii, è bellissimo” … e insieme sospiriamo. E invece, ecco che arriva sempre quello che commenta “oh, hai visto che cagata di film? Che poi come fanno a trxxxx che quello è più piatto di Ken” … ma insomma, dov’è finito il sentimento?? Questi commenti mi fanno proprio venire il nervoso.

Ma soprattutto dovrebbero impedire a un homo cinicus di fare un film, perchè allora la fregatura è assicurata, e io l’ho avuta l’anno scorso: il film dei film, che il lieto fine te lo prospetta fin dall’inizio, te lo fa assaporare, ti ci fa credere tantissimo e poi… ma che cavolo gli ha detto il cervello all’autore di LALALAND? Ma scherziamo? Ok, ogni storia d’amore ha i suoi ostacoli, i due si possono anche allontanare, ma dopo che hanno cantato e ballato per 2 ore di film, dopo che si rivedono, dopo che (mi prendi pure per il culo) mi fai credere in un finale alternativo, davvero lei si è sposata con un altro e ci ha fatto un figlio? Quando i due protagonisti si rivedono, il minimo che posso fare è augurargli un infarto fulminante sulla porta di casa a quel povero disgraziato del marito, per risolvere la cosa.

Adesso, caro regista di LALALacavolatadistofinale, o mi fai un altro film dove mi dimostri che Sebastian non era l’uomo della sua vita, che il marito che pare un venditore di aspirapolvere in realtà è un figo della madonna che la stravizia e che soprattutto canta e balla da dio, oppure sei un criminale, che è riuscito nello stesso tempo a produrre il mio film preferito e a farmi venire la gastrite, perché me lo guardo e me lo riguardo ma a 10 minuti dalla fine inizio a sbroccare e inveire peggio di un ultras in in curva mentre la sua squadra prende il decimo gol.

Detesto il finale, mi fa stare male. Quando uno va al cinema a vedere un film come questo dovrebbero mettere un apposito avviso, come si fa per i film non adatto ai minori:

“ATTENZIONE: per i contenuti e le scene questo film non è adatto ai cuori nello zucchero”.

Forse mi incavolerei lo stesso, forse chiamerei lo stesso mia sorella in piena notte non appena uscita dalla sala per sfogare tutta la mia amarezza e rabbia, ma almeno sarei stata avvisata!