Convivere con un uomo e un’autoclave

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convivere

Non esce più acqua.
L’autoclave è nascosta in un vano aperto, sopra il bagno.
Per raggiungerla, bisogna arrampicarsi.

Telefono a Juan.
“Juan non esce più acqua”.
“Ah… “.
“Com’è che si riavvia l’autoclave?”.
“Devi premere il pulsante giallo. Sali su una sedia”.

Salgo sulla sedia. No, l’autoclave è troppo lontana.
Avvicino il tavolo. Salgo sul tavolo. L’autoclave è ancora lontana.
Prendo la sedia, la metto sul tavolo, salgo sul tavolo… penso di salire sulla sedia…
Non salgo sulla sedia.
Non voglio morire per una maledetta autoclave lontana.
Scendo dal tavolo.

Vado a prendere la scala – che a casa mia funziona da scarpiera (tu chiamala, se vuoi, Pop art). Libero la scala dalle scarpe, rischio di rompermi una clavicola, la trasporto sotto l’autoclave.
Apro la scala.
Comincio a salire, scalza.
Soffro: “Non fa niente, non tornerò indietro a infilarmi le scarpe”.
Salgo.
La scala trema: “Sarà un’ impressione”. L’autoclave è lontana.
Salgo ancora. Forse, stavolta, ci arrivo all’autoclave.
Mi allungo. L’autoclave è vicina.
La scala dondola e comincia a scivolare. L’autoclave si allontana.
Per qualche intercessione soprannaturale, la scala si blocca.

Sono indecisa:
1. Scendo lentamente cercando di non sollecitare troppo la scala
2. Aspetto Juan appesa alla scala, in lacrime.
3. Aspetto Juan appesa alla scala, fingendo indifferenza.
4. Mi lancio a palla, cercando di sfruttare la lezione che ho imparato da Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo quando le ricevitrici si buttano a recuperare la palla e rotolano sulla spalla.
Parto in una digressione mentale in cui mi interrogo sul perché mai ho lasciato la pallavolo, cosa ne sarebbe stato della mia vita oggi se avessi continuato?
Divago. Cerco un contegno emotivo.
Scendo lentamente.
Sono salva.
Alzo lo sguardo verso il vano aperto e verso l’autoclave, per maledirla.
All’improvviso, mi ricordo che lì non c’è l’autoclave.
L’autoclave è nel vano aperto sopra il tinello.
Da lì, basta una sedia per raggiungere il pulsante giallo.

Vado nel tinello, salgo sulla sedia, tocco il pulsante giallo: torna l’acqua.

Più tardi, grazie a Juan, scoprirò che:
1. salire su una sedia poggiata sul tavolo va bene, se siamo al circo.
2. sì, la rotella nera accanto alla scala, serve per bloccarla, la scala.

 

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Enrica Orlando

Scrivo, ascolto musica, rido, mangio caramelle, sono molisana e corro: tutto nello stesso momento. Aiutatemi!

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