Vabbè che sono santo ma a tutto c’è un limite.

Ma come? Mettete la festa del papa’ il 19 Marzo? Per San me? Allora ditelo che mi volete prendere per il biiiip.

Perché io sono buono e caro ma qui sono 2000 anni che mi state facendo girare i biiip con questa storia. Io ho sempre fatto finta di niente per contratto ma non crediate che non abbia visto i pastori del presepe come mi guardavano, ‘sti burini. E si davano pure di gomito.

Pure la signora delle oche: “Bello questo bambino, tutto… sua madre!”. L’arrotino, poi, non ne parliamo. A parte il fatto che non ho mai capito cosa ci faccia un arrotino nel presepe, l’ultimo Natale che ci siamo visti mi ha detto “Giuseppe, volete che vi arroti la sega?”. Sto biiip, testa di biiip, pezzo di biiiip.

Se poi volete farmi patrono della “festa del papà -sottogruppo stepchild adoption” allora se ne può parlare. Io non mi tiro in dietro. Che sono disponibile alla mediazione credo di averlo dimostrato ampiamente, anzi, divinamente, se mi concedete l’espressione.

Probabilmente, fare il falegname mi porta ad aggiustare tutto proprio per deformazione professionale. Diciamocelo: una piallata e una raspata non si negano a nessuno. E nemmeno un’inchiodata (ogni riferimento è puramente casuale, ovviamente).
Comunque, visto che il 10% dei primogeniti e circa il 20% dei secondi nati non sarebbero figli del padre anagrafico ed il trend tende ad aumentare, posso pure ripensarci e continuare a fare il patrono della festa del papà. Come padre putativo sono in buona compagnia anche se, magari, i miei “colleghi” non ne sono consapevoli ma d’altronde, in famiglia, l’uomo è sempre l’ultimo a sapere le cose.
Adesso, però, vi saluto e vado a vedere cosa mi ha regalato mio figlio. Se anche quest’anno mi ha fatto il portachiavi con il cornetto portafortuna, giuro che per il 25 Dicembre contraccambio con il kit di chiodi.
Putativo sì, coglione no. Biiiip.