dal blog russaliana.me

Per il fine settimana Irina, una mia amica russa venuta in vacanza in Italia, ha preso un appartamento al mare su Airbnb. Lo affitta un belloccio, che si chiama Romeo e che ci incontra alla stazione.

Appena ci sediamo nel suo mercedes, Irina comincia a prendermi a gomitate, ché devo chiedere al tipo dove si va a ballare qui la sera, dove si va a mangiare, dove si butta l’immondizia, cosa fa lui nel fine settimana? Mentre il ragazzo ci porta a fare un tour del paese, scopro che lavora in ospedale.

“È chirurgo!” mi dice Irina, “è perfetto per te! Un uomo razionale, con una posizione stabile! Ha una casa al mare! E poi guarda che fisico, alto, magro, non come gli altri italiani con la pancia… Occhi neri! Vedi com’è virile!” “Virile?” dico io, “Ma lo senti come parla?” “Ma non capisci niente,” sentenzia lei: “È il sogno di ogni donna russa!”

Dopo che Romeo è andato via, sorgono un mare di problemi. Per esempio, manca il cavatappi “È una vergogna, ci affitta una casa senza nemmeno un cavatappi! “E vabbè, Irina, che dobbiamo fare?” “Come che dobbiamo fare? Devi scrivergli e dirgli di venirci in aiuto!”

E va bene, Irina. Se proprio vuoi sbatterci contro… “Romeo, senti… comunque qui ci manca il cavatappi…”

È mortificato, Romeo. Domani viene e ce lo porta.

Io non ci posso credere.

Irina lava i piatti inorgoglita, dice che io non capisco. L’uomo è la testa, la donna il collo,” recita lei, “All’uomo basta solo dare un’opportunità…” Io comincio a temere che Romeo ci voglia portare un cavatappi ben diverso da quello che prima ho chiesto al vicino.

Tutta la sera Irina fantastica su come sarà il nostro incontro, su come lui verrà con il suo mercedes e ci porterà fuori a cena, ed evidentemente  pagherà per tutte e due e ci aprirà la porta e farà felice un vucumprà comprandogli tutte le rose. Io le spiego che nulla di tutto ciò accadrà e che Romeo si sente sicuramente preso in giro. Probabilmente pensa che io sia tutta scema, a scomodarlo per un cavatappi, o anche solo per IL cavatappi.

La sera successiva io, per pura casualità, ho deciso di essere bona e ho abbinato il rossetto rosso alla gonna rossa.

Arriva Romeo, Irina mi urla di uscire dal bagno. Svolazzo nella mia gonna e nel rossetto rosso, come una fiamma, fino al tavolo della cucina, lì c’è Romeo, con le spalle larghe e i pettorali nella maglietta bianca e il casco sotto il braccio. Lo saluto, mi saluta. Quasi senza alzare lo sguardo apre lo zaino, tira fuori il cavatappi, lo appoggia sul tavolo. “Ecco.” “Grazie.” “Ciao.” Nemmeno il tempo di offrirgli un caffè.

Si volta, chiude la porta, il rombo della moto lo accompagna da dove è venuto. Io guardo il cavatappi, sorrido. Irina mi fissa allucinata: “Non capisco.” “Che cosa non capisci, Irina?”

“Cioè lui è venuto davvero solo a portarti uno stupido cavatappi?”