Vuoi un consiglio spassionato?

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“Vuoi un consiglio spassionato?”.

consiglio

No. Non lo voglio. Non è per scortesia, intendiamoci, è solo una questione di educazione:
“Mi raccomando, quando ti offrono qualcosa rispondi sempre di no”.
Quindi non insistete.

Ho rinunciato a tranci di torta, impieghi sicuri e salvezza dell’anima per cui, diciamo, ho una certa pratica che mi rende fermamente irremovibile.
Una sfinge impercettibilmente dissenziente.

In ogni caso, anche se decidessi di concedervi la mia benigna accettazione, dopo tutti questi anni di rinunce non lo farei certo per un consiglio SPASSIONATO.
Vorrei qualcosa di viscerale, vibrante, fervido. Vorrei qualcosa di appassionatamente appassionato, sussurrato oppure urlato, “c’est la meme”, però umidiccio di lacrime e tremolante di risate, qualcosa di assolutamente irrazionale, illogico, irriverente, il consiglio più assurdo che si sia mai sentito sul faccione della terra, un consiglio marziano, tutto verde, senza né capo né coda ma con due orecchie gigantesche e due, anzi quattro grandi occhi spalancati e roteanti sopra un’enorme testa dondolante a forma di melanzana, un consiglio deforme ma vero, che viene fuori così, come il primo ruttino di un neonato, un pò acido, forse, ma liberatorio.

Vorrei il consiglio che avreste sempre voluto dare a voi stessi ma che non vi siete mai dati, non quella roba falsa tutta raziocinio e buonsenso e blablabla che state cercando di appiopparmi come un regalo di Natale circolante da generazioni, a cui tutti cambiano il fiocco per farlo sembrare nuovo.

Datemi l’ultimo consiglio della lista, non quella che avete davanti ma quella finita nel cestino dell’impossibilità, il consiglio che vi martella la mente da anni e che avete puntualmente ignorato, a cui avete messo la mano sulla bocca, quello che avete accartocciato e strappato e calpestato e poi gettato nel WC tirando tre volte lo scarico.
Datemi quel consiglio che vi fa pizzicare la congiuntiva prima delle lacrime, il consiglio-groppo, il consiglio-sospirone, il consiglio-attimofuggente, quello cattivocattivissimo, indicibilissimo, superfetidissimo, quello che scontenta tutto il resto del mondo fuorchè voi.
Proprio quello.
In questo caso, sarò “very happy” di accettarlo.
Naturalmente, se poi sarete voi ad aver bisogno di un consiglio appassionato, basterà chiedere e ve lo renderò. Come un vero boomerang.
Il reso è gratuito. La resa no.
Appassionatamente vostra.[:]

Barbara Civitelli

Barbara, 52 anni, toscana, legge e scrive a livello non agonistico. Cazzeggiando si salva la vita, evita l’analisi e colma il divario fra sogno e realtà. Nella vita di tutti i giorni fa il medico e ama la comicità. In realtà aspirava al contrario ma si è confusa.

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Barbara Civitelli

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