Dormi bbene, Cappuccetto Rosso.

 

Isis cappuccetto rosso

 

E gnente.

Stavo a cucina’ quanno ho sentito la radio e ho detto: “Vabbè, oggi se magnano a simmental”.

E me so messa a scrive.

Du’ cose.

Ma li mortacci tua.

Ar nord nun li sapete di’, ii morti, ma manco ar sud… Nelle Marche figuramise, in Sardegna lassa perde e a Viterbo fermate proprio.

I morti se dicheno a Roma.

Ce stanno i morti da passeggio (“A Lore’, ma qua stai?! Ma li mortè…”). I morti da sorpasso (“Oh ma li mortaaaaa….”). I morti da ammirazione (“ ‘Tacci sua, anvedi che culo quello…”). I morti da disappunto (Ma nno, ma li morta’…”).

E poi ce stanno i morti cattivi, quelli che t’escheno tra i denti prima che j’ammolli ‘na testata.

MaMMorTA’cci tua!

Ce dovete buttà er core, l’anima sulle maiuscole. Che la stronza che v’ha rubbato l’omo, ‘o capisca che mò nun è che je tirate le estenscion. Che quer faccino da mignotta, je lo rifate nuovo.

MaMMorTA’cci tua!

Ripetete. Imparate. Brave. Bene.

E gnente.

Stavo a fa’ er sugo, quanno sento ‘a radio e dice che è morta Ayse.

Che er nome me lo ricordavo ma sai perché?

Uno, perché ce chiamavo sempre la collega nuova che è di Isernia (“A Isernia? A Ise’?”).

E due, che m’aveva corpito sta ragazzetta turca.

Che già se sei turco, non butta bene. Se sei turca, so’ cazzi tua. Se sei turca e attivista, addio core.

Ayse era turca, attivista e era stata a Gezi Park a Istanbul.

Te lo ricordi? Tre anni fa. Ce stavano un botto de ragazzi che nun volevano che tagliassero l’arberi al parco.

E Erdogan s’era dimostrato proprio ‘n brav’uomo ma tanto.

Gli avevano mannato l’esercito.

Otto morti, un botto de feriti e ‘n mare de condanne.

Condanne piccole: uno, du’ anni (che poi, du’ anni ar gabbio in Turchia, piccole un par de palle ma cmq…).

Ayze no.

S’erano inventati che aveva organizzato una milizia de terroristi.

Mò, guardatela ‘n’attimo…

 

Ammazza che terrorista ahò…

Ma sai a Erdogan quanto je ne fregava? Voleva la condanna esemplare.

103 anni.

Scusa nun ho capito, come? Cento. Tre. Anni.

Secondo me, s’è messa a ride…

E poi s’è detta “Lo sai che c’è? Tanto, morire, moro. Armeno crepo bene.”

E è scappata. In montagna.

E poi a Kobane. Con le guerriere curde del YPJ.

Sai che fanno? Combattono l’ISIS.

Lo sai che je fanno, quanno le pijano? No. Mejo si nun lo sai.

E lo sai che culo, je stanno a fa all’ISIS? Mentre qui parlamo de coalizioni, i droni e i cazzi che ve se fregano.

Le ragazze curde, all’ISIS je sparano.

Ayze ha combattuto contro sti fiji de na mignotta.

Nome de combattimento: Cappuccio Rosso.

Cappuccio Rosso che spara ai Lupi.

E due giorni fa, Ayze in combattimento c’è morta.

C’è morta perché Erdogan doveva fa’ vede che è ‘n duro.

E probabilmente a nessuno je ne frega ‘n cazzo.

Ma a me sì.

Ve lo volevo dì.

E adesso vediamo se avete imparato…

A Erdogan? MaMMorTA’cci tua!

(dormi bene, Cappuccetto Rosso)

 

 

Capito Lina

So’ nata ner Rione Monti nel ’62. Che è nato sopra la Subburra nel ‘600. Che è nata nel 700 avanticristo. Avemo costruito er monno e visto imperi, barbari, guere, papi, catastrofi e rivoluzioni. Nun ce rompete ercà. Davero.

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Capito Lina

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