L’allegato maledetto

Vengo da una due giorni intensa a Firenze, dove si è parlato di donne. Violenza, Stereotipi e simili.

Prima, alla fiera Libro Aperto, alla Fortezza, con Donatella Caione di Casa editrice Mammeonline e Matilda editrice, si è parlato di violenza di genere, e di quanto gli stereotipi facciano grandi danni, alla lunga (ma anche alla corta!).

Insomma: se io bambina voglio fare la camionista, perché mai non potrei? Okay, il camion costa, i soldi li fanno gli uomini, mica le donne; e non è semplice da guidare. Pensa a parcheggiarlo, perché si sa: le donne non sanno guidare e non sanno parcheggiare, no? E se fai la camionista diventi sicuramente lesbica, giusto?

Bene. Si è parlato di quanto la grammatica faccia la differenza: Sindaca, Ministra… Lo ammetto: all’orecchio mi fanno abbastanza cacare, ma ne capisco e ne condivido l’importanza.
Quindi ignoro il brividino da Accademia della Crusca che mi pervade la schiena, facendomi drizzare i peli (embè? Le donne possono avere peli sulla schiena, e allora?), e inoltro il senso della cosa ad altri: le donne hanno meno incarichi, e stipendi più bassi, più ostacoli, nella società e nel mondo del lavoro, per cui fanculo il fastidio e benvengano tutti i sostantivi e gli aggettivi che finiscono in A.

Poi, alla Regione insieme a Syndrome, e a nomi noti della cultura, a discutere di violenza domestica.

Pare che, udite udite, la violenza domestica e il femminicidio in generale facciano più morti delle guerre e del cancro. Bella roba, eh? Perché si sa: un uomo è geloso, è la sua natura, un uomo comanda, una donna non può portarlo all’esasperazione, poverino, sennò gli viene un raptus, eh, e che vuoi che sia, se figli o minori assistono: d’altronde, se la mamma è una stronza, il papà ha tutti i diritti di metterla a tacere, in qualunque modo, che diamine.

Quindi, arricchita di questa esperienza, torno a casa e trovo il mio mensile di benessere nella cassetta della posta. Lo apro e to’, in allegato c’è un piccolo libriccino: 100 modi di pulire meglio la casa, con la foto di una donna, giovane, sorridente e carina, con un grembiulino da governante indosso e un mestolo in mano.

Ebbene, ho masticato una bestemmia fra i denti, come una vera camionista.

Ma quindi tocca fà come Pif e i tassinari?

 

Quando Drogarsi faceva molto FigoH

[:]

Francesca Bonelli Morescalchi

Toscana fin nel midollo, vive a Bergamo per chissà quale malefatta in chissà quale vita passata. Scrive da quando è nata, per sé e per gli altri. Articoli, Narrativa, Teatro. La lista della spesa, bigliettini di ogni tipo e molte parolacce. Additata e scansata come la peste in quanto antisociale, sostiene con fervore che non è colpa sua, ma del suo dna.

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Francesca Bonelli Morescalchi

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