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Mio papà e i social, dalla SIP a Facebook

Mio papà e Facebook, due mondi agli antipodi.

 

Tipo la Lega e i 49 milioni.

Le zucchine e il mare (chiedete alla Meloni).

 

Io e la dieta.

 

Questa loro lontananza abissale mi rendeva sicura, era la mia comfort zone.

Mio papà è un uomo concreto, artigiano, antiquario, lui restaura mobili, legge tantissimi quotidiani, ascolta ore e ore di dibattiti politici in radio, tifa Juve.  È uno di quegli uomini tutti d’un pezzo, che non hanno paura di lavorare, sporcarsi o faticare. Il mio sostegno quando tutto va a rotoli perché lui sa come sistemare le cose.

In un mondo dove tutto è tecnologico, lui non ha mai usato un computer, non si è mai interessato al mondo dei social e non ha mai voluto utilizzare uno smartphone. Anzi, prendeva in giro chi lo faceva.

 

Questo fino a poche settimane fa, quando abbiamo regalato a mio papà un cellulare nuovo.

 

Il suo vecchio telefono era a tasti, col display monocromo, faceva telefonate e mandava sms. Lui lo usava per parlare, scrivergli era inutile, aspettare che fosse lui a farlo, altrettanto. Così con la scusa che con un telefono più moderno avrebbe potuto vedere le foto dei nipotini, ecco il regalo!

Da una settimana la svolta. Si è fatto un nuovo contratto telefonico con internet incluso, ha whatsapp e da sabato Facebook. Ero a prendere un aperitivo con le mie amiche e mi è arrivata una sua richiesta d’amicizia, lo spritz mi è andato di traverso.

Ora si è improvvisato critico tv, ci fa sapere cosa guarda in diretta “sto guardando Report, un programma di approfondimento molto interessante” e commenta quello che posto “bella foto”. Io rivoglio il mio vecchio papà, quello che, se gli chiedevi come si risponde al telefono, ti diceva: basta alzare la cornetta. Quello che non conosceva password, login e commentava il mondo dei social da lontano, ridendoci dietro.

Mio papà su Facebook no. Devo già sopportare mia mamma, amica di tutti i miei amici, commentatrice seriale di foto e video, postatrice accanita di notizie e opinioni. Un genitore può ancora andare, due no.

Figli miei, io ve lo prometto, qui e ora. Arriverà un giorno in cui sarete grandi, in cui anche voi avrete un profilo su un social network, quel giorno io mi impegnerò a non chiedervi mai e poi mai l’amicizia.

Ve lo giuro.  

Con amore,

la vostra mamma.

 

Silvia Garda

Scrivo, faccio cose, cucino, ho due figli, un gatto, un compagno. Non per forza tutto in questo ordine.

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Silvia Garda

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