Il velo visto da un’Iraniana

[:en]Ieri è arrivata a Tehran, Federica Mogherini per la cerimonia di insediamento di Hassan
Rouhani, il presidente dell’Iran.
Questa è una notizia normale per chi ha una vita normale. In me, donna persiana invece,
questa notizia riapre ferite profonde.
Una donna è l’alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e viaggia in Iran
senza problemi?! Com’è possibile? E io, donna come lei, non posso diventare neanche un
giudice nella mia piccola città e non posso lasciare il mio paese senza il permesso
scritto di un membro maschio della mia famiglia? Il perché? Mah! “Dobbiamo avere cura delle
nostre donne e averle sempre accanto per proteggerle dal male che c’è in giro per il mondo!” Sì grazie, mi piace tanto la mia gabbia dorata!
Cioè per farvi capire cos’è che mi fa bruciare il cuore: La Signora Mogherini entra nel parlamento Iraniano, dove si è svolta la cerimonia di insediamento, si siede con i parlamentari
Iraniani, parla con i parlamentari Iraniani, persino fa i selfie con i parlamentari Iraniani, e questi
parlamentari Iraniani negano a me, donna Iraniana, il diritto di entrare negli stadi per vedere una
partita di calcio!! Il perché? Boh! “Gli uomini usano troppe parolacce durante le partite e non
vogliamo offendere le donne.” Sì negandole i loro diritti più basilari.
Oggi dopo aver visto questa foto, dopo avermi fatto una bella risata e un bel pianto, ho pensato
che:
Se la polizia mi ha arrestato trascinandomi sull’asfalto per farmi entrare con forza nella
macchina di polizia perché non portavo bene il velo, era perché non rispettando Hijab (il velo
Islamico obbligatorio) risveglio fantasie erotiche negli uomini della mia città, causando malattie e
ossessioni sessuali. Allora due cose sono:
1. O gli uomini per strada sono degli animali senza nessun controllo su se stessi ma i
parlamentari sono dei santi senza pisello!
2. O Federica Mogherini non è una donna, non risveglia nessuna fantasia erotica e io, sono la
dea della passione e del sesso!
In entrambi i casi, carissimi parlamentari andate tutti a quel paese (letteralmente), che so più
parolacce io di mio fratello e le ho imparate tutte salendo in autobus, camminando per le strade,
comprando le verdure, frequentando i corsi del dottorato, leggendo giornali e guardandovi in tv.
Sì perché quando una società si ammala, si ammalano tutti. Per nostra sfortuna la cause
della nostra malattia siete voi uomini politici, con tanto potere e pochissimo cervello.
P.S: Carissima Federica Mogherini, Lei è un’ispirazione per tutte noi donne, ma per favore, la
prossima volta che viene in Iran, è spero che sia presto, non permetta ai nostri politici di
metterLe il velo in testa. Questo velo è il simbolo della nostra schiavitù e penso che almeno Lei,
con il potere che ha, possa dire: io non permetto a nessuno di dettarmi il mio vestito e visto che
ci sono milioni di donne Iraniane che lottano e soffrono per questa legge discriminatoria e
disumana, o vengo a parlarvi vestita come mi pare o andate tutti a quel paese (figurativamente).[:it]

Mogherini iraniani

 

 

E’ arrivata a Teheran Federica Mogherini per la cerimonia di insediamento di Hassan Rouhani, il presidente dell’Iran.
Questa è una notizia normale per chi ha una vita normale. In me, donna persiana invece, questa notizia riapre ferite profonde.

Una donna è l’alto rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri e viaggia in Iran senza problemi? Com’è possibile? E io, donna come lei, non posso diventare un giudice nella mia piccola città e non posso neanche lasciare  il mio paese senza il permesso scritto di un membro maschio della  famiglia?
Il perché? Mah! “Dobbiamo avere cura delle nostre donne e averle sempre accanto per proteggerle dal male che c’è in giro per il mondo!”

Sì grazie, mi piace tanto la mia gabbia dorata!

Cioè per farvi capire cos’è che mi fa bruciare il cuore: la Signora Mogherini entra nel Parlamento Iraniano, dove si è svolta la cerimonia di insediamento, si siede con i parlamentari iraniani, ci parla, si fa persino i selfie con loro, e questi stessi parlamentari iraniani negano a me, donna iraniana, il diritto di entrare negli stadi per vedere una partita di calcio!
Il perché? Boh!

“Gli uomini usano troppe parolacce durante le partite e non vogliamo offendere le donne.”

Sì, negando loro i diritti più basilari.

Oggi, dopo aver visto questa foto, dopo una bella risata e un bel pianto, ho pensato che se la polizia mi ha arrestato trascinandomi sull’asfalto per farmi entrare con forza in macchina perché non portavo bene il velo, era perché, non rispettando l’Hijab (il velo islamico obbligatorio), risvegliavo fantasie erotiche negli uomini della mia città, causando malattie e ossessioni sessuali.
Allora:
1. O gli uomini per strada sono degli animali senza nessun controllo su se stessi ma i parlamentari sono dei santi senza pisello!
2. O Federica Mogherini non è una donna, non risveglia nessuna fantasia erotica e io sono la Dea della passione e del sesso!

In entrambi i casi, carissimi parlamentari andate tutti a quel paese (letteralmente), che so più parolacce io di mio fratello e le ho imparate tutte salendo in autobus, camminando per le strade, comprando le verdure, frequentando i corsi del dottorato, leggendo giornali e guardandovi in tv.

Quando una società si ammala, si ammalano tutti.
Per nostra sfortuna la causa della nostra malattia siete voi politici, con tanto potere e pochissimo cervello.

P.S: Carissima Federica Mogherini, Lei è un’ispirazione per tutte noi donne, ma per favore, la prossima volta che viene in Iran, e spero che sia presto, non permetta ai nostri politici di metterLe il velo in testa.
Questo velo è il simbolo della nostra schiavitù e penso che almeno Lei, con il potere che ha, possa dire: “Io non permetto a nessuno di imporre il mio abito. E visto che ci sono milioni di donne iraniane che lottano e soffrono per questa legge discriminatoria e disumana, o vengo a parlarvi vestita come mi pare o andate tutti a quel paese”.

[:]

Jasmine Eftekhari

Scrivo perché non tutti hanno la fortuna di vivere nell'Inferno o come lo chiamano tutti, nel Medio Oriente.

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Jasmine Eftekhari

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