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Vado in trasferta (nello spazio) e torno

Immagino che, ogni volta che una donna va in trasferta, qualsiasi lavoro faccia, sia sempre un po’ la stessa storia:

+ Amore ciao, allora io vado, mancherò per un po’, ok?

– Si ok, ma dov’è che vai? Vai a uno di quegli incontri… yogacrob.. acropilat.. club del libro… insomma una di quelle cose lì che ti piacciono?

+ No, amore, ho detto trasferta, vado per lavoro.

– Ah bene, brava, finalmente si sono accorti anche di te. E con chi vai? Con Luca? Ti porta lui vero?

+ No, stavolta vado con Christina, solo noi due, sono molto emozionata

– Ah vabbèèè, andate a fare una passeggiata allora! Ma senti manchi molto?

+ Non lo so, dipende come va, e poi dal traffico lo sai. Per ogni evenienza ti ho lasciato tutto pronto: ho lavato tutto la biancheria e casomai hai un pacco di mutande nuove nel cassetto. Ricordati mercoledì il bimbo a ginnastica e la bimba a karate. Giovedì c’è la riunione a scuola e non ti fare incastrare a fare il rappresentante di classe che poi a comprare i regali alle maestre ci mando te. Il frigo è pieno, e in freezer ho preparato dei pasti… da astronauta! 5 minuti in microonde e sono pronti. Sul frigo ci sono i numeri di telefono di…

– Si ok ok, stai solo andando in trasferta, tranquilla, tanto un paio di giorni torni, mica vai sulla sulla Luna

+ … mesi

– cosa mesi?

+ Un paio di mesi

– Ah… quante mutande hai detto che mi hai comprato? Ma poi, proprio te dovevano mandare, che hai famiglia? E poi mandare due donne da sole in giro così, con i tempi che corrono, ma sono incoscienti

+ Amore

– Dimmi

+ Sei un cretino

– Scusa. Allora vai, casomai ti chiamo.

+ No, non puoi, non sono raggiungibile. Sai chi puoi chiamare stavolta? Tua madre!

– Già… anzi, magari mi trasferisco una paio di giorni da lei. Ma senti, dove hai detto che vai?

+ Lo hai detto tu, a fare una passeggiata.

Jessica Meir e Christina Kocz,  che hanno fatto le valigie per compiere la prima passeggiata spaziale interamente al femminile.
Che poi dico io, che la chiamano a fare passeggiata, che non si possono vedere nemmeno due vetrine? Datele un altro nome, che ne so, “uscita senza gravità”, altrimenti ce le immaginiamo davvero a passeggio in centro a Milano con la shopping bag e il tappetino della palestra! Ma altro che Zumba, loro stanno andando a cambiare le batterie dei pannelli solari del laboratorio orbitante… ricordiamocelo quando qualcuno vorrà cambiare le pile della bilancia al posto nostro.

Jessica e Christina, buon viaggio, e mostrate all’umanità che anche delle donne possono uscire da sole e maneggiare un cacciavite!

Kia

Sicula dentro, fuori e tutt’intorno! Curiosa e golosa, affronto la vita in modalità “karma on”, con il sorriso anche mentre mi sto per schiantare contro un palo!

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Kia

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