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elezioni

Lo spirito con il quale noi italiani andiamo a votare ricalca, in molti casi, lo stile e le caratteristiche di alcuni noti programmi TV.
Vediamo quali.

1. Livello “Quark”: ho letto tutto il programma del mio partito del cuore, so per chi voteró, conosco i candidati, ho un’enorme fiducia nel cambiamento. Mi sono chiari gli scenari successivi, le coalizioni possibili, il premio di maggioranza e la suddivisione dei collegi. Viva l’Italia! (Sì, ma allargatemela un po’ ‘sta camicia di forza, ragazzi!)

2. Livello “Chi l’ha visto?”: sto cercando le persone giuste, che mi rappresentino, che abbiano idee conformi al mio modo di vivere, che esprimano le mie convinzioni e i miei ideali. Non le ho ancora trovate ma sono fiducioso! Mancano ben dieci giorni al voto, le troveró sicuramente, non posso non trovarle. Santa Sciarelli, aiutami tu. Viva l’Italia!

3. Livello “Masterchef”: voteró seguendo l’ispirazione del momento (cioè, alla cazzo). Tanto questi partiti sono tutti uguali. Gli stessi ingredienti per tirare fuori sempre le stesse torte, gli stessi pasticci, le stesse apparecchiate, i soliti intrugli e le ovvie purghe finali per digerire il conto. So già che dalla Mistery box uscirà il peggior Presidente del Consiglio possibile, al quale potró dire subito, alla Bastianich,  “Tu mi DILUDI!”.
Non ho speranze, né illusioni. Mi benderó gli occhi e faró una croce dove capita. Amen. Viva l’Italia!

4. Livello “Amici di Maria”: sono un ex-giovane, tra i 35 e i 40 anni. Ho una laurea e due master, faccio pliè, grand jetè, tre part-time e due collaborazioni settimanali per 800 euro variabili, quando mi va bene. Mi offro, mi adatto, mi umilio, sono pronto a tutto ma  trovo sempre e solo politici che dall’alto dei loro 15 mila euro mensili mi definiscono “bamboccione” e approvano leggi che certificano la mia perdurante morte sociale ed economica. Il 4 marzo andró a votare solo per infilare la mia scheda nell’urna dopo averla ben spalmata di… Nutella. Giusto per vedere l’effetto che fa. Viva l’Italia!

5. Livello “Malattie imbarazzanti” (che poi è il mio): non riesco a seguire un dibattito politico per più di tre secondi. Mi parte l’orticaria se vedo un cartellone con lo slogan di qualunque candidato. Ho il vomito facile per ogni promessa elettorale, per ogni querelle costruita ad arte e per ogni scontro verbale gestito come se fossimo circondati da bambini scemi e maleducati. Credo che il 4 marzo mi troveró in Bosnia Erzegovina a pescare salmoni e a bere ginseng corretto alla vodka cantando Despacito al chiaro di luna. Sorry, but… Viva l’Italia![:]