So cosa stai pensando: «Ma io sono unico e irripetibile! Come osi, donna, ritenere che esistano cinque tipologie di spettatori tipo nelle quali io possa riconoscermi malgrado la mia indiscussa unicità?[1]».

Ebbene sì, ti dico.
Approfonditi studi antropologici da me condotti[2], dimostrano inequivocabilmente che esistano non più di cinque tipologie di spettatore tipo di serie tv. Perciò mettiti comodo e ritrovati (senza mentire!) in una o più di queste.

L’ipocondriaco

Al primo colpo di tosse hai la Sars.
Se fossi vissuto nell’Ottocento saresti senz’altro morto di tisi.
Se hai un rapporto occasionale ti vesti in latex dalla testa ai piedi, ma senza intenti sexy: hai solo il terrore di qualsiasi malattia venerea, anche di quelle debellate nei primi dell’Ottocento.
Se mangi al ristorante porti le posate da casa.
Se qualcuno starnutisce vicino a te lo metti in quarantena.
Se, malauguratamente, devi servirti di un bagno pubblico, al tuo ritorno a casa bruci la biancheria che indossavi e fai un bidet col napalm.
Conosci più malattie di un infettivologo alla fine della sua carriera.
E presto o tardi, te le sentirai tutte.

Serie consigliate per terapia d’urtoDottor HouseGrey’s anatomy.
Per prepararti all’inevitabile: Six feet under

 

Il complottista

I Governi ci tengono nascosta un sacco di roba, ma tu conosci le fonti da cui reperire la verità, e sei del tutto persuaso che le decisioni della Commissione europea siano prese dal gruppo Bilderberg, che il vero nome di Angela Merkel sia Angelina Rothschild e che la Regina Elisabetta sia una rettiliana.
In cameretta hai un plastico delle Torri gemelle che Bruno Vespa levati, e conosci così a fondo tutti gli attentati minori o maggiori consumatisi a danno dell’Occidente negli ultimi quindici anni da non serbare più alcun dubbio sul fatto che siano stati orditi dai nostri Governi.
Hai studiato talmente bene la teoria delle scie chimiche che potresti produrne una in casa e conservarla in frigo.
È dai tempi in cui mangiavi lo yo-yo Motta davanti a Bim Bum Bam che hai iniziato a sospettare gli intrallazzi tra l’industria alimentare e le case farmaceutiche, delle quali non ti sfugge il proposito di avvelenare la popolazione mondiale per poi somministrarle costosi e letali farmaci.
Pertanto sogni di vivere in un ambiente alcalino, vegano, schermato dalle onde elettromagnetiche, non sorvolato dagli aerei e non raggiunto dalla medicina del ventesimo secolo.
In pratica sei un Amish, ma non lo hai ancora capito.

Serie consigliateHomelandHouse of cards12 monkeysMr. robot.
(Per molti sono distopie o fantascienza. Per te è crudo verismo).

L’intrallazzino

Il mondo fa schifo, e allora diventa un imperativo fare schifo a tua volta.
Un po’ come ne “I mostri” di Dino Risi, ma invece che a Dino Risi, ti ispiri ai fratelli Vanzina, e questo fa un cicinino di differenza.
Sei quello che votava per Silvio non malgrado ma in virtù degli scandali.
Sei quello che parcheggia in doppia fila per comprare il pane e già che c’è va anche a fare la spesa e se danno un bel film si spara un cinemino.
Che se vede una vecchietta avvicinarsi alle strisce pedonali, accelera per dissuaderla e prendersi la precedenza.
Che senza fattura cento, con fattura centocinquanta.
Che se nessuno ti ha beccato, allora non lo hai mai fatto.

Serie consigliate per suffragare la tua idea sull’uomoLe regole del delitto perfettoSuitsWhite collar .

Il nostalgico

Oh, come si stava bene senza i cellulari, quando per comunicare che tardavi ti servivano duecento lire e una cabina telefonica!
Sei di quelli che ancora fanno la conversione in lire quando devono indignarsi per il prezzo dei carciofi, che quando hanno iniziato a leggere questo articolo hanno chiamato tra sé e sé le serie TV “telefilm”, sperando che si parlasse anche di Dallas (mi dispiace, ma no).
Sei di quelli che la musica è morta negli anni ’70.
Di quelli che hanno ancora la TV col tubo catodico e quando beccano un film in bianco e nero si fermano a guardarlo, anche se in realtà sarebbe a colori, ma la tua TV talvolta non lo sa.
Sei di quelli che chiamano Fininvest la Mediaset, SIP la Telecom e vorrebbero Pippo Baudo al Festival di Sanremo.
Però a patto che torni a tingersi i capelli.

Serie consigliateStranger things, That’70 show

 

Il romantico

La tua bacheca su Facebook pullula di gattini e tramonti rosa.
Hai sempre una citazione tratta da un bacio Perugina (tu fingi che sia tratta da un libro, ma i tuoi amici più accorti hanno notato la strana concomitanza tra i tuoi acquisti al super e la tua produzione aforistica).

Se sei sposato, è stato in assoluto il più bel giorno della tua vita. Se non sei ancora sposato, lo sarà.
Se due tuoi amici che stavano insieme da tempo si lasciano, la prendi peggio della mamma di lei.
Per questo sei l’ultimo a sapere certe cose: chi ti conosce non sa come dirtele.
Hai cominciato a collezionare i cd di Celine Dion quando andavi alle medie, e da allora non hai mai smesso.

A Natale il tuo appartamento è così addobbato che sembra una succursale della Rinascente.
Un tuo conoscente che ti credeva un impostore ha trascorso venti minuti chiuso nel bagno di casa tua a rovistare tra i medicinali per trovare il tuo antidepressivo segreto.
Ma alla fine anche lui si è rassegnato: sei così tenerello e genuinamente innamorato della vita che al confronto Paulo Coelho sembra un emo.

Serie consigliatama perché, vuoi dirmi che avresti il tempo di guardare una serie? Ma va’! Spegni la tele e guarda i caprioli che si rincorrono innamorati nel bosco! Osserva i fiocchi di neve cadere dopo una dolce danza! Da’ due spicci alla vecchina davanti alla cattedrale perché compri il cibo ai piccioni! [cit]. Le serie TV non sono fatte per le persone come te. Sono fatte per le persone come noi, che sanno quanto dura e spietata possa essere la vita. E un po’, in fondo, se ne compiacciono, perché malgrado tutto sanno prenderne il bello. Come le serie TV.

[1] Se non fossi una grammarnazi, avrei inserito almeno altri due punti interrogativi per dare maggior enfasi allo stupore del lettore. Ma la mia grammarnazitudine non me lo consente, quindi dovrete dare il giusto grado di enfasi con la vostra intonazione personale.

[2] Dei quali nego qualsiasi attendibilità, dal momento che ho una laurea in giurisprudenza e non in antropologia.