Scrive Libero: “PIU’ MASCHICIDI CHE FEMMINICIDI”.

Come se ci fosse una gara in corso.

Come se ora i maschi potessero guardarci e dire: vi abbiamo battute gne gne gne, siamo di più voi.

Come se tra le due cose ci fosse veramente un collegamento di qualche tipo.

E invece non c’è nessun collegamento. E’ vero, in Italia ogni anno vengono uccisi più uomini che donne. La differenza, la sottile e impercettibile differenza, sta nel fatto che gli uomini vengono uccisi per mille motivi, per uno sgarro, per regolamenti di conti, per questioni di soldi, per giri loschi legati alla malavita, talvolta è vero anche per gelosia per mano della loro compagna.

Questo cosa vuol dire? Semplicemente che l’uomo viene ucciso per quel che fa, non per quel che è.

La donna invece, nella maggior parte dei casi, viene ammazzata proprio per quel che è (mascherato da quel che fa):

viene uccisa perchè donna,

viene uccisa perchè donna che non vuole sottostare all’uomo,

viene uccisa perchè decide di rifarsi una vita,

viene uccisa perchè c’è e non permette all’uomo di rifarsi una vita,

viene uccisa perchè vuole lavorare,

viene uccisa perchè non vuole un figlio,

viene uccisa perchè vuole un figlio.

Ecco perchè si parla di Femminicidi e non semplicemente di omicidi.

Quello che Feltri & C. non capiscono è che noi donne, noi femmine, saremmo le prime a voler smettere di parlare di femminicidio, a essere felici per le statistiche che si riducono, di numeri che scendono. Non proviamo piacere ad essere vincitrici  di questa gara, non ce ne frega nulla di arrivare prime. Non andremo mai da un uomo, dati alla mano dicendo: abbiamo vinto noi, gne gne gne.

Ridurre questi numeri a una competizione è sicuramente segno di scarsa intelligenza, di insensibilità, di sterilità di idee, di anima e di ulteriore violenza commessa contro le donne.

Alle donne che sono anche madri, mogli, figlie di questi giornalisti e che sicuramente avranno letto questo titolo, chiediamo:

ma voi, non avete niente da dire?