[:en]frankensteinIl viaggio dall’Europa al Giappone è stato lungo, ma sono certo che stavolta avrò più fortuna. Stavolta troverò l’amore: lo so, l’avevo già pensato a Chernobyl e non è stato così. Ma stavolta è diverso, lo sento. Lo sento in ogni cucitura, in ogni piega del mio corpo. Deve essere così: non si può vivere in eterno da soli. Può andare bene per un po’, puoi fare quello che vuoi: alzarti quando ti pare, mangiare quando ne hai voglia, non andare mai a dormire. Ma poi ti alzi solo, mangi solo, dormi solo. E nessuno è fatto per vivere solo.

È diventato più facile riuscire a viaggiare senza dare troppo nell’occhio: la gente è sempre con la testa china sul proprio telefono cellulare e nessuno fa molto più caso a me. Anche se a volte ancora succede che qualcuno mi fissi, soprattutto i bambini. Ma da quando in tv fanno trasmissioni su noi freak, la mia vita è migliorata: non è più politically correct additare i diversi.

Quando arriverò a Fukushima, la mia vita cambierà. Deve cambiare. Ce la sto mettendo tutta per migliorarla: non vado mai a dormire senza aver idratato bene la pelle con una buona crema notte per il viso. Forse è suggestione, ma mi sembra stia migliorando. Il dentifricio sbiancante per i denti, tutte le mattine e le sere. Certo, quando mi hanno assemblato, non hanno fatto molto caso alla qualità dei pezzi, perciò sta a me ottimizzarli. Sto pensando seriamente a qualche piccolo intervento di chirurgia plastica. In fondo, perché non sfruttare quello che ci ha portato la modernità?

Io sto facendo la mia parte, ma mi serve un po’ d’aiuto da parte del destino. Non posso contare sul fatto che qualcuno costruirà la donna perfetta per me: è già andata male una volta. Non rifarò lo stesso errore, questa volta sarà diverso. Dovrà essere diverso. O non mi chiamo più Frankenstein.[:it]frankensteinIl viaggio dall’Europa al Giappone è stato lungo, ma sono certo che stavolta avrò più fortuna. Stavolta troverò l’amore: lo so, l’avevo già pensato a Chernobyl e non è stato così. Ma stavolta è diverso, lo sento. Lo sento in ogni cucitura, in ogni piega del mio corpo. Deve essere così: non si può vivere in eterno da soli. Può andare bene per un po’, puoi fare quello che vuoi: alzarti quando ti pare, mangiare quando ne hai voglia, non andare mai a dormire. Ma poi ti alzi solo, mangi solo, dormi solo. E nessuno è fatto per vivere solo.

È diventato più facile riuscire a viaggiare senza dare troppo nell’occhio: la gente è sempre con la testa china sul proprio telefono cellulare e nessuno fa molto più caso a me. Anche se a volte ancora succede che qualcuno mi fissi, soprattutto i bambini. Ma da quando in tv fanno trasmissioni su noi freak, la mia vita è migliorata: non è più politically correct additare i diversi.

Quando arriverò a Fukushima, la mia vita cambierà. Deve cambiare. Ce la sto mettendo tutta per migliorarla: non vado mai a dormire senza aver idratato bene la pelle con una buona crema notte per il viso. Forse è suggestione, ma mi sembra stia migliorando.
Il dentifricio sbiancante per i denti, lo uso tutte le mattine e le sere.
Certo, quando mi hanno assemblato, non hanno fatto molto caso alla qualità dei pezzi, perciò sta a me ottimizzarli.
Sto pensando seriamente a qualche piccolo intervento di chirurgia plastica. In fondo, perché non sfruttare quello che ci ha portato la modernità?

Io sto facendo la mia parte, ma mi serve un po’ d’aiuto da parte del destino.
Non posso contare sul fatto che qualcuno costruirà la donna perfetta per me: è già andata male una volta. Non rifarò lo stesso errore, questa volta sarà diverso.
Dovrà essere diverso.
O non mi chiamo più Frankenstein.[:]