No, non ho niente da aggiungere sulla giornata contro la violenza sulle donne. Mi sembra che la sensibilizzazione sia aumentata, bene, sono contenta. Abbastanza tranquilla leggo quindi il Report Istat sui ruoli di genere che esce proprio oggi e…no, non credo ai miei occhi!

I prametri sono i soliti, vi evidenzio quelli più orridi. Tenete conto che il campione è sia maschile che femminile quindi…quindi deducete voi stessi.

Il 39 % della popolazione, intervistato dall’Istat, è convinto che una donna può sottrarsi alla violenza se DAVVERO non la vuole, sì avete capito bene se non scalci abbastanza, se non tiri cannonate alle palle, se non prendi a morsi violenti il pene, significa che, in fondo in fondo vuoi essere violentata

Il 24%  (quindi una persona su quattro) ritiene che le donne provocano la violenza con il modo di vestire. E certo, la vita è semplice. Hai la minigonna? Vuol dire che vuoi essere violentata.

Non parliamo proprio dell’immagine brutta brutta di una donna che ha bevuto. E certo, perchè per il 15 % degli italiani è in parte responsabile della violenza. In parte, insomma la beona aiuta.

Viene da piangere a leggere che per il 10% delle persone, e in maggior numero per le donne piuttosto che per gli uomini,  le accuse di violenza denunciate sono spesso false, cioè le donne spesso sono bugiarde e mitomani! Non ci posso credere.

Ma che cavolo di mentalità abbiamo ancora, e le donne addirittura complici!

Beh, non mi meraviglio più: il 6,2% pensa che le donne serie non vengano violentate

Quindi siamo ancora lì, se la cerca, in fondo ci voleva stare…

E questa è la solita minestra sessuale ma finisco con la ciliegina sulla torta

Il 32% pensa che gli uomini sono meno adatti alle faccende domestiche e sempre il 32 % pensa che più per l’uomo che per la donna sia importante il successo nel lavoro.

Magari sarà lo stesso 32% che quindi ritiene per gli uomini importante lavorare mentre la donna rimane in casa a fare le faccende casalinghe (che non sono roba da maschi)

Vabbè dai, adesso arriva il 1950

Ah no, è il 2020.