Sei su Facebook e, a un certo punto, ti domandi perché un tizio che conosci appena si ripalesi a un tratto e paia interessato alla tua persona così profondamente.

Da qualche giorno ti ritrovi in bacheca post del tipo:

«Siamo noi che dobbiamo cambiare».
(Oddio, dove avrò messo lo scontrino?!).

«Cominciamo a usare il no».
(E se Brad Pitt mi chiede di uscire?).

«Abbiamo il dono del libero arbitrio».
(Diglielo a Equitalia).

«Il piacere è una condizione soggettiva».
(Ma non i centrimetrio, caro).

«Devi imparare a comprendere il linguaggio del tuo corpo».
(lo faccio ogni 28 giorni).

«Pensa alle tue emozioni inespresse».
(Ci ho pensato: era voglia di Nutella).

«Non devi aspettare che si verifichino le condizioni, devi muoverti tu»
(Specie se il 13 barrato ha già chiuso le porte).

«La fortuna non esiste, ce la creiamo noi con i nostri pensieri»
(Ma anche una grattata aiuta).

«Con i nostri pensieri condizioniamo la realtà».
(E, coi nostri comodini al buio, la possibilità di andare in Paradiso).

«Se il subconscio non è allineato con i nostri pensieri, non si realizza nulla».
(Ma datemi una Colt carica e ne riparliamo).


Un santone che ha capito tutto della vita?
Un metafisico trascendentale reincarnato in un guru della comunicazione?…
Un Osho dei nostri tempi arrivato per illuminarmi la via?…


NO.
È solo un monomaniaco che dedica ore a ‘sembrare’ qualcuno mentre è solo in mutande dietro a una tastiera, con mezza pizza fredda sul tavolo, Carlo Conti sullo sfondo e la moka da uno.

La conferma arriva quando gli rispondi. La prima cosa che ti scrive in privato?…

“Comunque se ne vuoi approfondire ne possiamo parlare io sono un esperto in crescita personale, life coach e counselor e aiuto le persone a capire i messaggi del corpo. Il mio cellulare è…”.

Olé. Tutta sta manfrina per questo?

Tre mesi di like, post, commenti, chattate, minchiate… Per questo???

Sì.

Quindi.

Dopo aver attentamente vagliato le varie figure di counselor, personal coach, life coach, reflector, dopo aver messo a confronto il coaching e il counseling, dopo aver preso in considerazione quanto costi ripagare il risultato di cotanta preparazione…

Ho finalmente formulato un mio pensiero.

Ed è:

«Io penso positivo perché son vivo perché son vivo».
Ma anche: «È venerdì, non ci rompete i coglioni!».