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Trump

Ci sono cose che vanno dette senza mezzi termini, non c’è un modo per  indorare la pillola:
“Ho forato una gomma”
“Al Sud c’è gente che vota Salvini”
“Trump è stato candidato al Nobel per la pace 2019”
Ora.
Se le prime due fanno solo paura, la terza, ammettiamolo, fa anche ridere.
Di quelle risate un po’ isteriche.

Una volta superata la prima fase di ilarità, sentirete la necessità di asciugarvi le lacrimucce ai lati degli occhi, tipiche degli attacchi di ridarella sfrenata.

Poi vorrete subito riprendere contatto con la realtà.
Per farlo, vi consiglio di far leggere la notizia a qualcuno che è lì con voi.
Se siete soli, telefonate e parlatene: sapere che non state sogando, vi aiuterà ad affrontare la cosa nel migliore dei modi.

Una volta compreso che non state sognando, avrete di nuovo bisogno di asciugarvi le lacrime, ma stavolta non quelle da ridarella, proprio quelle dei cartoni animati, quando qualcuno piange a fontana.

Dopo questo sfogo, sarete pronti a rielaborare la situazione e fare mente locale.
Trump. Nobel per la Pace.
Trump. Quello che, per ovviare al problema delle stragi nelle scuole, ha proposto di armare gli insegnanti.
Trump, il cui livello di discussione diplomatica si può sintetizzare nel tweet “Il mio pulsante nucleare è più grosso di quello di Kim”.
Trump, che non riesce a farsi prendere per mano dalla moglie, che ritiene che il modo per approcciare alle donne sia “prenderele per la figa”, cito testualmente.
Trump che, per ovviare al problema della criminalità, vuole costruire un muro al confine col Messico.

Queste piccole, eppur molto efficaci, perle sono solo una parte delle assurdità, relative a Trump, che vi torneranno in mente.
E concluderete che, se la pace sta a un qualunque presidente degli Stati Uniti come il sale sta a una ferita aperta e sanguinante, Trump sta alla pace come il sale a una ferita aperta e sanguinante, su cui è già stata versata una buona dose di aceto.

A questo punto entrerete in uno stato cofusionale.
Che fare? Ridere? Piangere? Farsi un’insalata – a proposito di sale e aceto – visto che siete a dieta?
O farsi mezzo chilo di carbonara, visto che state a dieta da troppo tempo?

E, a quel punto, l’illuminazione. Tipico della carbonara, portare luce nell’oscurità dei malumori.
Tutto vi sembrerà più chiaro. Ora sapete qual è la vostra missione.

Uscire
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Uscite in fretta.
Raggiungete il parcheggio della Coop con i finestrini aperti e il dito medio ben visibile a tutti. Così, senza motivo.

Posteggiate al centro del parcheggio, di traverso, cercando di ostruire l’entrata delle altre auto e, possibilmente, bloccando l’accesso alla fila di carrelli. Così, senza motivo: perché voi potete farlo.

Disegnate un grande pene sui muri e tanti piccoli peni simili sulle auto. Così, per lasciare un segno.

Entrate nel supermercato, mangiate tutti i croissant che espongono al banco forno, rubate le caramelle, lanciatele ai ragazzi che non vi piacciono, limonate con quelli che vi piacciono, anche se sono fidanzati e a maggior ragione se la fidanzata è presente. Così, perché voi gli uomini ve li prendete di prepotenza.
Fate la stessa cosa con le donne, se siete uomini, con altri uomini o altre donne, se siete gay: fate come vi pare, ma fatelo con prepotenza. Mi raccomando.

Costruite un muro con le scatole di alici, o con un’altra cosa che vi fa schifo, e murate vive le vecchine lente, le donne incinta che ingobrano solo, e quelli/e che sembrano più fighi o vagamente più intelligenti di voi: così, perché non devono esistere persone migliori di voi.

Poi, recuperate gli ingredienti per il mezzo chilo di carbonara e urlate “Fanculo dieta!! Libertà”. Se avete tempo, provate a comporre la stessa frase a terra, con i cubetti di pancetta. Il cibo va spercato.

Avviatevi alle casse, salite sul nastro cassa, in piedi, lasciandovi trasportare come foste un pacco di cereali. Il nastro non si bloccherà. Tutto è possibile, se siete voi a volerlo. “Perché voi siete voi e gli altri non sono un cazzo”cit.

Assumete la posa fiera degli idioti, puntate il dito a caso, mettete la bocca a culo di gallina. I riflettori saranno puntati su di voi.
E in un attimo sarete pronti a candidarvi al Nobel per la pace.

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