Oggi poteva essere un giorno importante.
Oggi potevi, non dico riabilitarti, perché se prima mi picchi la nonna, mi bruci la macchina e mi avveleni il cane… non è che mandandomi due fiori  avrei cambiato idea sull’ignobiltà della tua persona…

Però potevi almeno dimostrarmi che tra quel cumulo di merda, un  pezzettino di cioccolato c’era!

Solo che tu non solo quei fiori non me li hai mandati, ma ci hai proprio pisciato sopra.

Le tue scuse erano dovute, hai infamato una famiglia, intimandole di “vergognarsi” per aver dichiarato la verità! Un tuo passo indietro era dovuto, era necessario e doveva essere anche, cazzo, sentito.

Il giorno in cui Di Bernardo confessa lo schifo accaduto quella sera, il giorno in cui l’omertà viene sconfitta, il giorno in cui una famiglia tornerà ad avere una dignità, il giorno in cui tanti dovranno chiedere perdono… tu avevi il fottuto dovere istituzionale di darne risalto.
Di condannare.
Di SCUSARTI.
Per la famiglia Cucchi e per l’Italia intera.

Io ho una sola domanda, ma sentita: non ti fai nemmeno un po’ schifo?