Dunque si parte per una gita naturalistica in montagna con tanto di guida ambientale. Fila più o meno indiana con prof.  aprifila e prof.  chiudifila. Nel mezzo io che mi avvicino ora ad un gruppo, ora ad un altro, mentre i ragazzi in realtà non guardano la natura ma sono ossessionati unicamente dal cellulare.

-Ma qui, non c’è campo, professorè, ed io come faccio?-

-Come fai a fare cosa?-

-Mamma, se telefona e non rispondo, si preoccupa!-

Cioè è il bambino che deve tranquillizzare la madre?…ma lasciamo stare (come al solito abbiamo dato l’inutile numero di cellulare di servizio)

La passeggiata è oltremodo lunga.I ragazzi sono sfiniti.

QUANTO MANCA…non ce la facciamo più…-

I due prof. insistono nel dare loro i nomi delle piante e non si accorgono che i ragazzi conoscono già tutte le caratteristiche perchè usano l’applicazione del cellulare, ancor prima che la guida inizi a spiegare.

Un alunno, guardando sul suo smartphone megagalattico, mi dice:

-Professorè, tra mezz’ora piove-

Niente, si procede comunque e con le prime gocce succede il patatrak.

La testa si allunga molto e distanzia la coda di quasi un chilometro. Nella coda ci sono ragazzi obesi che cadono di continuo sul terreno scivoloso. Tra l’altro, durante una caduta, ad uno si rompe il vetro del cellulare per cui un urlo di animale sgozzato si espande nella montagna.

Io non so che fare, il corpo del gruppo si è diviso in due monconi. Corro sotto i tuoni ed è qui che non mi accorgo che tre ragazzi imboccano un sentiero laterale e, scivolando sul fogliame bagnato, si ritrovano una decina di metri più in basso rispetto a noi.

E cosa fanno i pulcini smarriti, invece di girare la testa o chiamare il cellulare di servizio o quello di un amichetto?

Ma ovvio, telefonano alla MAMMA.

Ce ne accorgiamo, perchè inizia un tam tam pazzesco tra tutte le mamme della scolaresca.

Un trillio continuo, ognuna al proprio figlioletto:- Ma tu stai bene, tesoro? Stai vicino ai professori? Perchè è successa una tragedia, Bossi, Cardi e Semionati si sono perduti nella montagna, passami la prof….-

Così vengo a sapere dei 3 imbecilli che stavano seduti piangendo a pochi passi da noi.

Li prendo per la giacca proprio nel momento in cui una delle mamme stava tranquillizzando il proprio pargolo dicendo che aveva chiamato la polizia.

-No signora, non ce ne è bisogno della polizia, stanno qui, vicino a me. Sì, ora ve li passo, così vi rasserenate, sentendo la voce. No, non è successo niente, potevate telefonare al nostro….no, niente. Tutto è bene quel che finisce bene e…certo, certo,  è andato  tutto bene GRAZIE A VOI!