[:it]Faccio parte di quelle persone che quando vedono qualcuno in difficoltà a causa di un congiuntivo mancato o un concetto palesemente sbagliato, si vergognano un po’ e distolgono lo sguardo in segno di rispettoso dolore.

Lo spettacolo offerto ieri da Giancarlo Magalli a “I Fatti Vostri” in onda tutti i giorni alle 11.00 su Rai Due mi ha fatto lo stesso effetto.

Da tempo Magalli e Adriana Volpe manifestano via social un’irreparabile antipatia reciproca, da quando il conduttore ha dichiarato di non avere stima professionale nei confronti della partner televisiva e che se avesse potuto, ne avrebbe scelta un’altra.

 

E’ anche vero che se il tuo ego ti suggerisce l’idea di essere in vantaggio rispetto all’avversario, basandosi su una percezione e non su dati oggettivi, il risultato di un catfight potrebbe rivelarsi disastroso, soprattutto se, con quella persona, devi condividere ore e ore di lavoro giornaliero per anni!

Nel caso specifico, la presentatrice ha voluto provocare una reazione di Magalli, sottolineando che avrebbe l’età per togliersi dai coglioni e tutto ciò avrebbe un senso dopotutto,  se lui fosse solo un insipido presentatore. Il problema è che qui stiamo parlando di un autore di successo che si è fatto conoscere anche come commentatore social molto divertente e presente e si è costruito, con grande intelligenza, un personaggio amatissimo dal pubblico (vedi la partecipazione a Pechino Express).

 

Di contro, la nostra piccola fiammiferaia è una donna molto carina e in forma che non brilla per altre doti se non per la spigliatezza e la telegenia, caratteristiche non proprio rarissime, non è la perla di Labuan, per capirci. Il discorso della pensione tocca sicuramente più una donna con tali doti da mettere sul piatto, piuttosto che un mostro come Magalli, il quale, sottolineando i 44 anni della Volpe, le ha inferto il colpo peggiore, molto più doloroso rispetto a quel “sei proprio una rompipalle!” incriminato.

Se questa guerra si svolgesse in un ufficio, probabilmente il Gigante non dovrebbe impegnarsi poi tanto per rendere la vita impossibile alla Bambina, la quale, con immotivata presunzione, cerca di provocare malumori e malesseri nel collega, dichiaratamente superiore a livello di capacità, competenze ed esperienza.

Quando si parla di media invece, chiunque ha una speranza di restare a galla se possiede la capacità di catalizzare tramite social le frustrazioni e il desiderio di rivalsa dei Volpini di tutte le età e posizioni lavorative: l’endorsement che è mancato alla Clinton, quello del popolo sfigato!

Dunque, l’appello è questo: Adriana volpe, la nostra eroina ci sta spianando la strada e ci indica la direzione verso il successo. Anche voi, dipendenti di aziende pubbliche, vittime di mobbing, usurpatori del vostro ruolo nonché raccomandati dall’amico del cugino del nipote del capo: social is the way! Litigate con i colleghi su Facebook, insorgete su Twitter, pubblicate foto scabrose su Instagram, cercate l’appoggio di chi è come voi!

I tempi sono maturi, non siate egoisti: condividete anche voi un catfight da ufficio.

Hashtag: #catfightAnchio e menzionate @syndromemagazine[:]