miele

Il latte doveva essere latte fresco intero pastorizzato, comprato alla masseria locale, e l’orzo mai quello della “Nestlè”, che c’è il boicottaggio internazionale, non lo sapete?

Solo orzo biologico e soprattutto equosolidale… (perchè le scarpe Nike si possono comprare, ma l’orzo Nestlè no!).

Lo zucchero rigorosamente di canna, facile no? Voi sapete che c’è differenza tra lo zucchero di canna grezzo, di canna bruno e di canna integrale? Beh, io ora lo so! Il tutto doveva essere scaldato a dovere, ed è stato un inferno indovinare la temperatura giusta: delle volte l’orzo non si era sciolto abbastanza bene, altre il latte non era abbastanza caldo, o l’insieme non era abbastanza… e punto.

Ma per amore si fa tutto, no? Quindi poi toccava alle fette biscottate, e non le “normali” fette biscottate, cosa vuoi che siano? No. Trova la fetta giusta: ci sono quelle biologiche, fragranti, integrali, al malto, ai cinque cereali, che sono più croccanti e tengono meglio… Cosa??? Cosa devono tenere? Voi penserete una buonissima marmellata fatta in casa con le mie manine?

NO: “buona la tua marmellata, ma sai amore, io preferisco il miele spalmato sopra”. Miele millefiori comprato al mercato? Sia mai!! Miele di castagno! Ora voi lo sapete quanto è difficile trovare in Sicilia il miele di castagno?!! Bene, per fortuna ho trovato un apicoltore straordinario, e sono diventata “spacciatrice” di miele di castagno.

Ora voi vi chiederete perché… Perché mai mi sono prestata a tutto questo.

Per il piacere e la gioia di osservarlo (sospiro innamorato alla Vivien Leigh quando guarda Clarke Gable in Via col vento) e vederlo finalmente felice mentre inzuppava tonnellate di fette biscottate biologiche ai 5 cereali, con miele di castagno artigianale, nel latte caldo d’orzo?

NO, perché mi sentivo terribilmente in colpa a dirgli che l’avrei lasciato per l’apicoltore.