Barack Obama

 

Buonconvento è un ameno paesino in provincia di Siena dove sono nata e vivo da sempre (Echissene). Annoverato fra i borghi più belli d’Italia (ari-Echissene) ed è il luogo dove, nel 1313, morì l’imperatore Arrigo VII di Lussemburgo.

Ora, in questo grazioso borgo, sconosciuto ai più, arriva Obama. Sì, sì, proprio quell’Obama lì. Obama Barack, cioè: Barack Obama.

Dopo aver verificato che non si tratta di una notizia di Lercio, il paese entra in fibrillazione. Tutti a farsi la lampada per sembrare più neri, tutti a ripetere in coro “naistumitiu, naistumitiu”, tutti con la camicia a stelle davanti e a strisce di dietro.

L’unica indifferente è rimasta mia nonna Palmira.

«Nonna, ma ci pensi, arriva Obama!».
«Chi arriva?».

«Obama!».
«Aaaah! Ma a che ore arriva?».

«E che ne so!».
«Mah, io fo’ la frittata di cipolle, se gli piace bene, sennò gli si affetterà il prosciutto. Però, anche te, dillo prima quando inviti l’amiche, maremma maiala!».

«Amiche? Che amiche?!».
«Oh come che amiche? Oh unn’ hai detto che arriva Oriana?!».

«Macchè Oriana! Nonna! Obama! Barack!».
«Sie, Baracche e burattini, gnamo gnamo, falla finita di prende per il c…!!».

«No, davvero, Barack Obama! L’ex presidente degli Stati Uniti!»
«L’ecchese presidente?».

«Sì!».
«E perché viene l’ecchese presidente e ‘un viene quello vero?».

«Ma nonna, è comunque un grande onore!».
«Sie, un’onore di niente! Ci mandano quello scaduto!».

«Scaduto? Nonna, ma non è mica uno yoghurt?!».
«Lo so che unn’ è uno iogurte… è nero!».

«Nonna!».
«Perché, unn’è nero?».

«Sì, ma che c’entra? Che sei razzista?».
«Sì!».

«Come sì?!».
«Sì, so’ razzista! E mi ci fanno diventà! Vengano tutti qui e chi ti vole vende i fazzoletti e chi ti vole vende i calzini e chi ti vole vende la maiala della sù…».

«Nonna!».
«Nonna, nonna… Oh, ma io c’ho la minima, eh!».

«Allora, secondo te, anche Obama ci vuole vendere qualcosa?».
«Di certo! Sennò chissà che ci viene affa’ quaggiù!».

«Ma tu vedi tutto nero!».
«Almeno sarà contento Obama! Maremma… ma la senti anche te, questa puzza?».

«Sì, la sento… ma che avevi la frittata sul fuoco?!».
«Uhhh!!! Me n’ero scordata! Bada che lavoro ho combinato! Mi s’è bruciata tutta! È tutta nera!».

«E ora che fai ?».
«Che fo’? Noi si mangia il prosciutto e la frittata la do’ a Obama, tanto il nero gli garba di sicuro!».