[:it]rositabanderas

In principio c’è stato Banderas.

E tutti addosso a questo pover’uomo, che aveva lasciato i suoi soliti ruoli da macho ispanico per impastare biscotti e parlare con le galline. Ma perché?
A me è sempre piaciuto, e sinceramente vorrei pubblicamente chiedere al Mulino Bianco di ridarcelo, quell’uomo lì, perché manca quel suo modo di riempire cornetti e farcire piadine.
Pan Bauletti, focaccelle e fette biscottate non sono più le stesse senza di lui.
Rimettete – il – grembiule – a – Banderas, vi prego.

Non si può dire lo stesso dei testimonial delle campagne pubblicitarie della compagnia telefonica di cui non farò il nome, ma solo il cognome: Vodafone.

A tal proposito, volevo ringraziare i creatori del nuovo spot 2018, per aver lasciata intatta la manzitudine di Tiziano Ferro che dice sorridendo un magnifico: “Ready?” E queste sono le cose che ci piace vedere. Grazie, davvero. Pericolo scampato.

Non è stato così per gli altri sex- simbol stranieri ingaggiati in passato, demoliti spot dopo spot in un’agghiacciante sequenza strizza- gonadi di episodi più o meno collegati tra loro.
Ve li ricordate? Io si, tutti.

Il primo è stato Bruce Willis, il più maschio attore di “Hollivud”, quello che nei film fa l’eroe, forte, sporco, sicuro di sé. Che non deve chiedere mai, che sa sempre cosa fare. Quello che salva gli ostaggi intrappolati in un grattacielo, salva un bambino che vede la gente morta e salva la terra trivellando un meteorite nello spazio. Un Manzo vero, testa pelata e muscoli di acciaio, di quelli con cui andresti anche a fare Rafting pur di vederlo in azione.

Nelle pubblicità Vodafone invece, un rincoglionito. Invecchiato, spaesato, mesto, e con un principio di demenza senile, alla vita ormai chiede solo di avere una connessione decente, cerca il wi-fi tutto il giorno e con sguardo beota si stupisce della fibra che prende in tutta la casa, pure nella vasca da bagno. Un’immagine desolante, per uno che da prode cazzuto diventa un cerebroleso un po’ agée a cui viene solo tanta voglia di aiutarlo ad attraversare la strada o portargli la spesa.
Mito disintegrato numero uno.

Poi è stata la volta di Patrick.

Il Dottor Stranamore, il figo più figo dei medical drama, quello con lo sguardo ammaliatore squaglia-budella, che con il suo charme, il suo camice, e la sua chioma fluente ha fatto innamorare Meredith e tutte noi. Negli spot Vodafone, il Dottor Sheperd diventa un personaggio molesto, uno stalker, di quelli per il quale chiedi una misura restrittiva al Tribunale perché non si avvicini più di 500 metri a te e alla tua famiglia. Ovunque vai, te lo ritrovi tra i piedi. Dempsey col cagnolino al parco, Dempsey come vicino di casa che saluta col gattino in braccio , Dempsey che passa vicino al tavolo del ristorante e raccoglie l’ anello per terra (rovinando inutilmente la proposta di matrimonio dello sfigato di turno), Dempsey che apparecchia la tavola sulla terrazza come una casalinga…un colpo durissimo per tutte noi lasciate in una valle di lacrime dopo la sua tragica morte nella serie tv. Non ti dai pace, ti chiedi perché, dove sia, cosa faccia adesso e invece… eccolo là.

Stai lì tranquilla nel bosco a scaccolarti sul tronco dopo che il fidanzato t’ ha mollata ma pensi che in fondo che fa, c’hai il 4G, quindi cazzotene, e arriva questo all’ intrasatta alle spalle, sbuca dal cespuglio e: “BU’! Che stai a fa’, bella?”
Ma cosa vuoi? Ossignore Patrick, ma stai bono un po’. Dai.

E non si può.
Sono cose che segnano, queste. Altrochè.
In questa landa desolata che è la vita di tutti i giorni, voi non potete distruggerci quelle poche certezze cinematografiche che ci facevano andare avanti.
Non si infrangono così sogni bovini coltivati per anni. E no.

Non sappiamo cosa ci riserverà il futuro, ma vi prego, lasciateci ancora intatto qualche mito.
E’ importante.

E soprattutto, ridate il mattarello a Banderas. Jamm’bell.[:]