Capiamoci, io il Coronavirus lo affronto pure e a testa alta, anche. E agguerrita come non mai, se necessario.
Con scienza e coscienza.

Perché, in fondo, tra me e Lui è una guerra alla pari.

Io, armata delle mie conoscenze di microbiologia, biologia e farmacologia. Di intelletto e raziocinio.
Lui, un microrganismo perfettamente organizzato: piccolissimo, cazzutissimo, che va dritto al bersaglio. Come tutti i virus, d’altronde.

Io, armata del mio sistema immunitario che alleno e preservo da anni, immunità innata e adattativa al grido ‘siamo una squadra fortissimi’.
Lui, munito solo di proteine e genoma, ha come unico obbiettivo le cellule bersaglio dell’ospite.

Io che schiero tutti i miei fagociti (macrofagi, monociti e granulociti) come soldatini in trincea, compatti, in prima, seconda e terza linea al grido unanime ‘uno per tutti- tutti per uno- tu qui non entri’.
Lui, parassita intracellulare, incapace di riprodursi da solo, tenta di gabbare i miei soldatini con l’intento, nell’ordine, di insediarsi, replicarsi e fare scacco matto.

Io che ‘manco per il cazzo’.
Lui che se acchiappa un tipo più dobeluccio, con un quadro clinico compromesso, esulta come Tardelli al gol del 2 a 0 alla finale dei Mondiali contro la Germania.

È così da sempre. Da quel 1892, quando per la prima volta Dmitri Ivanovsky descrisse in un articolo un agente patogeno non batterico in grado di infettare le piante di tabacco.
Da allora abbiamo fatto tanta strada, fatto passi da gigante, abbiamo identificato tante specie diverse, li abbiamo rivoltati come calzini, li abbiamo studiati e ristudiati. Li abbiamo combattuti e li abbiamo vinti.
Sì, vinti, perché alla fine la Medicina ha sempre avuto la meglio.

Alla luce di tutto, ripeto: io il CoVid19 lo affronto pure.
Cazzuta quanto lui.
Che lo sappia.

Ma i complottisti, i tuttologi e gli scacalli, NO.
Ma proprio NO.
Capito quali?
Quelli che “il Coronavirus è stato creato ad arte nei laboratori cinesi“, “alla base della diffusione c’è lo scontro epocale fra Cina e USA per riequilibrare la bilancia commerciale”, “ i farmacisti nascondono le mascherine perché la divulgazione del virus crea malati e quindi guadagni economici“, “ricercatori e virologi hanno già il vaccino pronto ma non lo vogliono dire“, “l’allarmismo sul coronavirus è creato dalle case farmaceutiche bramose di denaro per invogliare alla vaccinazione“.
Ladies and Gentlemen, ecco a voi gli eletti. Quelli a cui proprio non la si fa: vedono il marcio ovunque, sparano le accuse più infamanti verso tutto e tutti senza uno straccio di prova. Ma con convinzione assoluta. Generano panico e incertezza.

Non dimentichiamo i tuttologi da tastiera, altresì detti: internettuttologi. Onnipotenti, illuminati, sono il verbo. Sanno tutto di tutto. Sempre.
Poliedrici, costantemente al passo con i tempi: l’altro ieri criminologi, ieri economisti, poi giuristi, oggi virologi e diplomatici. Non c’è ambito in cui non eccellono e in cui non mancano di dire la loro, creando disinformazione e allarmismo.
Persino il Coronavirus, tra un contagio e l’altro, si sbellica dalle risate, leggendoli.

Per ultimo, non dimentichiamo gli sciacalli ad hoc, i peggiori, quelli che speculano su qualunque avvenimento. Nello specifico, sul Coronavirus, collegano la loro battaglia dei “porti chiusi” contro i migranti alla lotta dura nei confronti della malattia proveniente dalla Cina; strumentalizzano una questione così importante e delicata per la salute mondiale, per ottenere una manciata di voti e razzisti in più. Poveracci.

Ecco, con complottisti, tuttologi e sciacalli, NO.
Con loro è una guerra Impari.
Non c’è battaglia, non c’è modo.
Non c’è futuro.

Loro armati della loro ignoranza, delle loro paure, della loro presunzione, della loro cattiveria più becera, mi disarmano. Mi lasciano sgomenta, mi spiazzano, mi danno ansia, mi incutono timore: si riempiono la testa e la bocca di teorie e paroloni lasciandomi ammutolita, senza speranza.
Perché sono tanti, sono ovunque, sono irriducibili e sono peggio del Coronavirus.

Che Dio ci salvi dai complottisti, dai tuttologi, dagli sciacalli e, se gli rimane tempo, anche dal Coronavirus.