Scusate se continuiamo a chiamare l’omicidio di una donna che lascia o si ribella FEMMINICIDIO.
Non e’ mica un caso, un vezzo, una gentile concessione.
Garantendo che per ogni assassino in circolazione ci sia un cadavere che pretende giustizia, veramente non vi siete accorti di cosa ci sia da stigmatizzare dietro l’omicidio di una donna?
Siete distratti o in malissima fede?
Concentratevi!
Che un maschio di qualunque estrazione sociale, taglia, colore, fede religiosa o calcistica, mare o montagna, boxer o slip, consideri tra gli oggetti di sua proprietà, oltre all’auto appena immatricolata o all’armadietto dello spogliatoio del calcetto, anche la sua donna, santiddio, non vi ha mai fatto balenare l’aberrante evidenza che, tra i beni posseduti, una donna sia “Trova l’Intrusa” ?


Un bastardo appartenente alla categoria degli egocentrico-sociopatici non presterebbe mai la SUA auto, il SUO armadietto o il SUO Iphone, per il semplice motivo che cazzo…SONO COSE SUE!
Perche’ allora non dovrebbe odiare, stalkerare, massacrare, dare alle fiamme o finire a colpi di bastone uno dei beni piu’ fruibili in fatto di prestazioni d’uso, nel momento in cui l’oggetto si usura, non risponde ai suoi comandi e non gli assicura piu’ quella garanzia per la quale lui l’aveva inventariata ?
La sua logica non fa una grinza, ma se noi gli consentiamo di essere chiamato semplimente assassino, gli regaliamo l’assoluzione dal suo delitto perfetto.

Aver creduto di poter POSSEDERE un essere umano.

Scusate se una barbarie simile andava inchiodata ad una nuova parola.
E se pretendiamo che sia FEMMINICIDIO.

In memoria di 93 vittime dall’inizio del 2019.