Ok, ci siamo, manca davvero poco.
Tra qualche giorno supererò i trent’anni e passerò ai trentuno.
Niente di che, anche se, lasciatemelo dire, questo è certamente ingiusto, soprattutto perché quest’anno è da dimenticare, quindi non andrebbe calcolato.
Ma, chiacchiere a parte, io questi anni non li dimostro proprio! Mi hanno dato tutte le età possibili: ventisette, venticinque, ventidue, quattordici (quattordici? Ma mi prendete per il fondoschiena?).
Come ogni cosa della vita, anche questa presenta vantaggi e svantaggi.
Per esempio, la gente mi chiede: stai studiando? E io prontamente: no, per fortuna sto lavorando, mi sono già laureata qualche anno fa. E allora partono le lodi:

Che brava, sei già laureata, e lavori pure!

Ok, grazie, tralasciando che non sono questo gran genio. Mi sono laureata nei tempi giusti, non ho battuto alcun record, mi sono iscritta a diciannove anni all’università e ho concluso il tutto a ventisei, rischiando anche di finire fuori corso, con delle tasse stratosferiche! D’accordo, io lavoro, e per fortuna un lavoro inerente a quello per cui mi sono laureata, ma la mia condizione è così precaria che i miei contratti non durano di più del latte a lunga conservazione.

Il fatto di sembrare studentessa ti permette di usufruire degli sconti concessi agli universitari, tipo in palestra,dal parrucchiere, al supermercato; e per fortuna si fidano, quando gli chiedi se vogliono vedere il libretto, cominci a sudare freddo, e loro: no, non serve.

Ma ci sono anche tanti svantaggi, soprattutto per quanto riguarda la fase rimorchio. I miei coetanei, o coloro che sono prossimi ai 40 anni, non mi cacano di striscio, forse temono di essere denunciati per pedofilia, che ne so!
Invece i ragazzi più piccoli, i ventenni, mi scambiano per una di loro, e quindi si che approcciano, cavolo! E quando io faccio la grande rivelazione, loro restano a bocca aperta, riflettono cinque minuti, domandandosi probabilmente se hanno fatto una cazzata o se ne è valsa la pena. Molte volte, mi hanno risposto con la terribile frase, quella che non mi ha fatto dormire la notte (una volta ho sognato di svegliarmi con i capelli tutti bianchi): Non è un problema per me.
E per me invece si. Io, gli anni, me li sento, anche se voi non li vedete.
Voi direte: ma hai questa fortuna! Con uno più giovane, quando ti ricapita!
Beh, quando i giovincelli ti dicono: non posso uscire perché domani ho un compito in classe, ho un esame tra due mesi, non ho l’auto, non mi piace la convivenza, si dorme insieme dopo il matrimonio …

Io sento la voglia di essere totalmente autonoma e indipendente, la voglia di una casa tutta mia, l’ansia per l’età biologica che va avanti!

Quindi, al massimo li potrei adottare sti ragazzi, no? Che poi, sono pure bravi: studiano, vanno a letto presto, non prendono in giro le ragazze, sono dei preti mancati.

I figli ideali.