[:it]

haters

Haters. Prendiamone uno a caso.

1236 amici. Amici si fa per dire.

Incazzoso”, questo è il suo nick su Facebook e fa capire subito di che tipino si tratti, già dal nome.
Per intenderci, quello che Crozza interpreta quando fa il “leone da tastiera”, anzi di più. Incazzoso, nella vita reale, non ha neanche un amico vero perché, se lo conosci, lo eviti. Sempre pronto a lamentarsi di tutto, incolpa per qualsiasi problema una mai ben definita politica.
A volte dice, come usava suo padre: “è colpa del sistema”.
Non trova lavoro e a 46 anni è costretto a vivere in casa con mamma .
“Colpa di questo paese demmerda” dice, che un po’ ci sta, ma è anche vero che non si può passare il tempo davanti al pc a litigare con tutti quelli che non ti danno ragione, qualsiasi minchiata tu dica!
Perché è questo che fa un leone da tastiera, tutto il giorno e gran parte della notte.
Ma cosa accadrebbe, se il nostro “leone” Incazzoso uscisse dalla sua tana virtuale?
Immaginiamo. Incazzoso accetta l’amicizia di una tale Viola Pacifica, nome di fantasia, che, una serata in cui non ha niente  di meglio da fare, commenta una condivisione a casaccio, di una cartolina a casaccio, di un sitoaccazzo, fatta da Incazzoso.
Viola inizia un confronto che per Incazzoso diventa subito scontro.
É questo il suo stile: scrivere mentecatta, cerebrolesa, fatti curare da uno bravo… cose così, specialmente quando Viola risponde argomentando educatamente ai suoi “profondi” post.

All’inizio. Poi tra i due inizia una guerra senza fine. Incazzoso si carica di vero odio, con la bava alla bocca, ogni volta schiaccia invio con foga e  gemiti bestiali.

Viola inizia a rispondere per difesa, un volta leggermente risentita gli dice: “Per favore pulisciti la bocca prima di insultarmi”.
E lui: “Sei la solita femminista”. Poi scrive comunista, poi fascista.
Ogni volta cambia, all’occasione aggiunge anche grullina, convinto quasi di aver coniato lui l’aggettivo sarcastico. Ma aggiunge sempre “del cazzo”: Grullina del cazzo gli piace assai.

L’escalation culmina con un grande classico: “Se non trombi è un problema tuo, smettila di dire cazzate cagna schifosa, e poi… non sporcare i miei post con le tue mestruazioni”.

Sì, l’ha presa brutta, una vera ossessione.
Viola un po’ cerca di sorvolare, un po’ gli risponde per le rime. Eccheccavolo! Amico? Ma quale amico -pensa- uno così nella vita reale lo manderei subito a quel paese! Ma per fortuna, pensa Viola, Incazzoso è solo un fantasma virtuale. E torna alla sua vita reale, fatta di confronti pacifici.

Incazzoso, invece, comincia a non dormirci più, sempre attaccato alla tastiera a sbraitare, incarognito contro tutti ma specialmente con Viola, il sentimento verso di lei è un misto di odio e attrazione malefica, sembra quasi che voglia stuprare quel cervello ribelle di donna.

Esausta, Viola toglie l’amicizia a Incazzoso.
Come buttare benzina sul fuoco.

Incazzoso decide di guardare il profilo del suo bersaglio preferito, cosa che non aveva ancora fatto – finora era stato sufficiente insultarla a casaccio – e riesce a scoprire che Viola abita a venti km di distanza da casa sua. Single. Un’amica ha messo una foto della villetta di Viola, con la geolocalizzazione.

Sono le tre di notte, Incazzoso prende l’auto e arriva al campnello di Viola Pacifica. Lei insonnolita e allarmta apre, lui la colpisce ripetutamente con l’accetta che ha preso in garage.

La massacra gridando: “Ecco, ora ho ACCETTATO davvero la tua amicizia. Sei contenta, bastarda del cazzo? Lo hai voluto tu!”

Nessuno scoprirà l’assssino, né l’arma del delitto.  Non c’é alcun movente su cui orientare le indagini

Incazzoso ha compiuto il primo “femminicidio feisbukkiano”[:]