Il cancro è un dono che ti fa la vita inaspettatamente, come le merde che ti trovi a spacchettare a Natale, con la differenza che non lo puoi buttare, riciclare o mettere in cantina.

Ringrazi, ma ti girano i coglioni.

Sorridere sempre non si puó, non si riesce, ma farlo il più possibile aiuta. Aiuta a sentirsi meno a scadenza come uno yogurt e a vivere meglio il quotidiano, a continuare a condurre una vita normale. Aiuta a non tenere lontano le persone, che siano quelle che ti curano e ti accudiscono in ospedale, gli amici, i parenti, i colleghi, che quando stanno con te non hanno la sensazione di essere già alla tua veglia funebre, ma di trascorrere del tempo ancora con te, viva e come ti conoscono e per questo non ti rifuggono e ti stanno vicino volentieri come prima.

Aiuta ad accettare, che è la cosa più difficile, la paura, le sofferenze della cura, i cambiamenti che le cure provocano come effetto collaterale, dalla perdita dei capelli all’aumento di peso come è successo a me (20 kg) che ogni volta che ti devi vestire ti obbliga a provare tutti i vestiti del guardaroba cercando qualcosa che riesci ad allacciare e non ti faccia sembrare troppo uno scaldabagno. Aiuta, a minimizzare gli effetti collaterali, le nausee e i dolori, medici e infermiere mi dicono che le lagnose hanno spesso più difficoltà e patiscono di più nei giorni post terapia. Aiuta sorridere, confermo.