Celibi involontari, ovvero Incel: abbreviazione di involuntarily celibate

Avete mai letto sui social frasi del tipo “Sono single perché sono troppo sensibile e intelligente e le donne vogliono solo gli uomini stronzi, ricchi e belli“?
Ecco, se ciò vi è accaduto, siete in presenza di un Incel, ovvero un celibe involontario, che a seconda della gravità del trauma subito o dell’inclinazione psicologica, modula la propria pericolosità. Questa fenomenologia viene chiamata sui social ‘rivoluzione degli uomini beta‘.

Trattasi di manifestazioni circostanziate di maschi etero, generalmente fra i 20 e i 30 anni, che non riescono o non riescono più ad avere rapporti sentimentali né sessuali con le donne.

Mentre il tizio in questione sviluppa un’indomabile repulsione per il genere femminile, convincendosi del fatto che le donne siano tutte zoccole e superficiali, in realtà le malcapitate che si avvicinano a tali soggetti scappano presto a gambe levate, per motivi ben lontani dall’aspetto fisico o dai beni al sole dello psicopatico di cui sopra.
Lungi da me il voler fare psicologia da bar, ma è evidente che qualche seduta approfondita da uno bravo, aiuterebbe l’incel a sedare l’odio crescente verso il genoma XX, a capire i propri limiti, oppure il perché la sua ex lo abbia lasciato (magari non per l’istruttore muscoloso di zumba, ma per un uomo finalmente comprensivo, che non covi una smodata misoginia dietro un atteggiamento di facciata remissivo o scostante).
Le rappresaglie del ‘celibe per scelta altrui‘ possono sfociare in atti di violenza purtroppo comune, dettata dal binomio possesso-repulsione, fino ad arrivare a veri e propri gesti estremi, di cui purtroppo sono piene le testate dei giornali (parlo dei casi in cui l’incel esca da un rapporto sentimentale).

Di contro, nelle situazioni di solitudine atavica e persistente, gli omicidi sono stati perpetrati come rappresaglia contro le donne, ritenute ‘colpevoli‘ della verginità dell’assassino, perché gli hanno rifiutato il sesso e il piacere che riteneva gli spettassero di diritto.

Amiche, occhio ai segnali, dunque: non sottovalutiamo un ex che manifesta senso assoluto del possesso, non dettato da amore, ma da una misoginia più o meno cosciente, né l’ossessività di un estraneo rifiutato che ci perseguita e posta sui social le proprie frustrazioni, e non sopravvalutiamo dei semplici sfoghi dei morti di figa, che vedono le donne nude solo sui siti porno.

Non è semplice, lo so, ma quando mai le cose per noi sono state in discesa?