Un mese e mezzo fa ho ricevuto una proposta di matrimonio con i contrococomeri. A sorpresa, in piena piazza San Marco, con le mie amiche che riprendevano la scena, con tanto di occhi stralunati e il mio compagno che ha chiesto la mia mano in ginocchio, vestito in armatura completa. No, non sto scherzando, proprio in armatura completa. Immaginatevi quindi un marcantonio che gira per Venezia con settanta chili d’acciaio sulle spalle.

A quanto sembra, questa proposta ha fatto sognare amiche, cugine, zie, madri, nonne… in pratica ha rovinato un sacco di matrimoni esistenti, con mogli che accusavano i mariti di essere delle bestie senza fantasia. Sì, me la sto tirando un sacco, lo ammetto!

Ad ogni modo, a un mese di distanza, ecco cosa ho imparato sul matrimonio (inteso come evento e non “vita matrimoniale”, sia chiaro).

1. LA DICHIARAZIONE:

Se la dichiarazione è stata una sorpresa eclatante, fidati, non te la ricorderai mai. In compenso scopri all’improvviso di avere una vista periferica eccellente, e pur fissando l’uomo che ami mentre sta davanti a te e ti promette amore eterno, l’unica cosa a cui riesci a pensare è quel tizio che fissa la scena a 5 metri di distanza.

2. IL TIZIO:

Ecco, il tizio che sta fissando la scena, a cinque mentri di distanza, con la bocca semi aperta, dovrebbe farsi sistemare quel sopracciglio maledettamente lungo.

3. IL SOPRACCIGLIO:

Quel sopracciglio, ti fa finalmente capire, dopo trenta lunghissimi anni, come gran parte degli esseri umani sprechino quell’immenso tesoro che è il loro cervello. E ti fa capire anche quanto sei idiota tu, che pensi ad un sopracciglio lungo a cinque metri dietro di te mentre il tuo compagno ti sta facendo una dichiarazione con i controcactus.

4. LE AMICHE:

Le tue amiche sono sempre più entusiaste di te per il tuo matrimonio. Già pensano all’addio al nubilato e al bouquet che svolazza nell’aria in attesa di essere acchiappato! Ti sei sempre definita molto asociale, praticamente il nonno di Heidi, ma scopri che non è così. Infatti, sono maledettamente tante le amiche che vogliono venire con te a vedere i potenziali vestiti per il matrimonio.

5. OCCACCHIOMISPOSO:

Tu, invece, passi tutto il tuo tempo pensando “occacchiomisposooccacchiomisposooccacchiomisposo”. In loop costante, mattina, mezzogiorno e sera. Tu, proprio tu, che fino a pochi mesi prima, alla veneranda età di ventinove anni, ti ritrovavi a strillare in pieno stile groupie con le tue sorelle perché su Once Upon a Time Tremotino aveva incasinato tutto con Belle. Di nuovo.

6. LA PROVA:

La prova più temuta non è la prova costume, ma la “prova vestito”. Per la prova costume puoi sempre riprovarci per tutta l’estate ed essere al limite rimandata a giugno dell’anno successivo. Per la prova vestito hai una possibilità su una di non sembrare un incrocio tra l’omino Michelin e una meringata troppo carica. Se ti va bene (o male, dipende dai punti di vista), le possibilità saranno due. Le più fortunelle ne hanno tre. E in più, ti devi pure mettere i tacchi.

7. LE DIMENTICANZE:

Le dimenticanze sono un grande classico (ma d’altronde siamo umane): ti dimentichi sempre qualche invitato per strada. O qualche cosa come organizzare le composizioni dei fiori o impostare le partecipazioni di nozze. E magari spedirle anche, già che ci sei.

8. LE CRITICHE:

Altro grande classico sono le critiche: puoi organizzare un matrimonio con un principe arabo o inglese (Harry, ci spero sempre!), spendere un’iradiddio per farti tessere il vestito dalle ninfe dei boschi, farti preparare la torta dal Coniglietto Pasquale e farti portare da casa tua alla chiesa (o al comune) da Babbo Natale in persona, con tanto di slitta e renne. Fidati, qualcuno che dovrà farti le proprie critiche lo troverai sempre.

9. GLI IMBUCATI:

Gli imbucati sono i tizi che, senza nessuna vergogna, si autoinvitano al tuo matrimonio. Gli imbucati sono come il raffreddore: hai un bel dire che non li vuoi tra i piedi. Gli imbucati sono quei piccoli bastardelli che si approfitteranno di un piccolo momento di tua debolezza e in men che non si dica sarai stesa sul divano, col naso che cola, la testa sotto un cuscino e la voglia di morire. E non te li toglierai di torno per settimane intere. Sì, sto parlando sia del raffreddore che degli imbucati.

10. IL TUNNEL:

Ciononostante, care future spose, mie sorelle nella disgrazia: resistiamo, perché alla fine di questo lungo, lunghissimo tunnel, ci sarà il nostro amatissimo sposo, pronto a sorridere e a ubriacarsi con voi per il sollievo all’idea che questa diatriba sarà finita. E potrete stringergli la mano, andare avanti con lui, in questo lunghissimo tunnel, e fare il gesto dell’ombrello a questi dieci punti.

Finché morte non vi separi.