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Ciao donne scusate mi sono assentata durante l’estate ma i saggi di danza mi hanno rubato l’anima come il diavolo a Dorian Grey… solo che a me so uscite più rughe di prima.

Oggi vi racconterò delle ballerine e il cinema… e già perché ho appena rifiutato di ballare, o muovere il sedere fuori tempo nel prossimo film di un regista che non nominerò; benché il suo nome sia ricco di ”Grande Bellezza” campana…

Voi penserete che quando vi prendono per ballare al cinema minimo avrete i soldi per pagare la spesa un mese. Invece no, non arrivi neanche a pagarci i cereali integrali senza glutine; scusate ma sono wellness ormai.

Quando ero piccola pensavo che fare la comparsa mi avrebbe svoltato la vita, qualcuno mi avrebbe notata, tutti mi avrebbero riconosciuto e tac: avrei avuto il ruolo della vita.

Quando però ti accorgi che sul grande schermo ti hanno inquadrato solo le chapet sul profilo instagram devi metterci il culo per creare una fan page.

Come mai in Italia le prove ballate non vengono mai calcolate a dovere? Care produzioni sappiate che l’unica coreografia che si può fare in 20 persone solo capendosi con gli occhi è la macarena, e a quel punto la coreografa potrebbe essere mia nonna; e vi costerebbe solamente qualche santino di Padre Pio e un tubetto di kukident nuovo.

Ma lo volete capire che per far funzionare una coreografia ci vogliono ore di prove? ”Vabbè ma è una coreografia facile dai” rispondono loro… poi te la fanno fare su tacco 15 a spillo sui sampietrini, magari di notte, mezza nuda in inverno mentre due pinguini ti guardano sorseggiando cioccolata calda.

La cosa più bella è che se poi qualche ballerino invece viene dall’estero gli pagano pure le salviettine umidificate post-cacca (il bidet è nostra prerogativa si sa).

Quando poi chiedi giustificazioni sulla diversità dei cachèt loro ti dicono ”beh sai loro vengono da lontano per questo lavoro” e allora tu pensi a tutti quei poveri ballerini calabresi che per arrivare a Milano hanno salutato la famiglia come Jack in Titanic…

Vi giuro che avrei voluto davvero partecipare al film, ma come si può dopo anni di duro lavoro prendere più soldi in discoteca che in produzioni cinematografiche? Che ci fate con quei milioni ? Ci comprate milioni di salviettine umidificate post-cacca ad attori famosi?

Cavolo, fossi famosa non avrei manco quella gioia: io so’ stitica.[:it]

Ciao donne! Scusate mi sono assentata durante l’estate: i saggi di danza mi hanno rubato l’anima come il diavolo a Dorian Grey… solo che a me so uscite più rughe di prima.

Oggi vi racconterò delle ballerine e il cinema… e già perché ho appena rifiutato di ballare, o muovere il sedere fuori tempo, nel prossimo film di un regista che non nominerò; benché il suo nome sia ricco di ”Grande Bellezza” campana…

Voi penserete che quando vi prendono per ballare al cinema minimo avrete i soldi per pagare la spesa un mese. Invece no, non arrivi neanche a pagarci i cereali integrali senza glutine (sono wellness ormai).

Quando ero piccola pensavo che fare la comparsa mi avrebbe svoltato la vita, qualcuno mi avrebbe notata, tutti mi avrebbero riconosciuto e tac: avrei avuto il ruolo della vita.

Quando però ti accorgi che sul grande schermo ti hanno inquadrato solo le chapet sul profilo instagram, finisce che devi metterci il culo per creare una fan page.

Come mai in Italia le prove ballate non vengono mai calcolate a dovere? Care produzioni sappiate che l’unica coreografia che si può fare in 20 persone solo capendosi con gli occhi è la macarena, e a quel punto la coreografa potrebbe essere pure mia nonna; e vi costerebbe solamente qualche santino di Padre Pio e un tubetto di kukident nuovo.

Ma lo volete capire che per far funzionare una coreografia ci vogliono ore di prove?

”Vabbè ma è una coreografia facile dai”, rispondono loro… poi te la fanno fare su tacco 15 a spillo sui sampietrini, magari di notte, mezza nuda in inverno mentre due pinguini ti guardano sorseggiando cioccolata calda.

La cosa più bella è che se poi qualche ballerino viene dall’estero gli pagano pure le salviettine umidificate post-cacca (il bidet è nostra prerogativa si sa).

Se poi chiedi giustificazioni sulla diversità dei cachet ti dicono: ”beh sai, loro vengono da lontano per questo lavoro”, e allora tu pensi a tutti quei poveri ballerini calabresi che per arrivare a Milano hanno salutato la famiglia come Jack in Titanic…

Vi giuro che avrei voluto davvero partecipare al film, ma come si può dopo anni di duro lavoro prendere più soldi in discoteca che in produzioni cinematografiche? Che ci fate con quei milioni ? Ci comprate milioni di salviettine umidificate post-cacca ad attori famosi?

Cavolo, fossi famosa non avrei manco quella gioia: io so’ stitica.[:]