[:en]amore, donne, età

“Caro Diario,

Questa mattina, durante l’intervallo, ho incrociato casualmente Stefano mentre andavo a prendere la merenda alle macchinette della scuola. Casualmente… diciamo che ho passato l’ultimo mese a studiare nel dettaglio i suoi spostamenti per imbattermici proprio oggi che ho tolto l’apparecchio ai denti. La Giuli dice che se n’è accorto perché quando mi è passato accanto mi ha urtata con il gomito, e quando ha visto che mi massaggiavo le costole con aria sofferente mi ha guardata intensamente per un secondo e poi è scappato via invece di chiedermi scusa. Che dolce!”

Che dolce.

Chi di voi non ha mai sperimentato la meravigliosa illusione di essere ricambiata dal compagno di banco solo perché scambiava le sue occhiatacce per amore? Chi non ha mai pensato che lo sboccato della classe se la prendesse solo con le ragazze per cui aveva un vero e sincero interesse? E chi non è mai cascata nel tranello del “mi piaci tu quindi fingo che mi piaccia la tua amica”?

Non siate timide. Ci siamo passate tutte almeno una volta nella vita. È una cosa normale, tutte le ragazzine lo fanno. Ma cosa succede quando questo accade nella nostra vita di donne adulte e mature (guai a contraddirci su questo punto o pestiamo i piedi e mettiamo il muso)? Quando abbiamo dai vent’anni in su e ci sentiamo le farfalle nello stomaco al solo pensiero del nostro oggetto del desiderio?

Ecco allora che scatta quel magico meccanismo che trasforma tutte le donne innamorate (che sono la cosa più bella che esista al mondo) in piccole e sciocche quattordicenni dalla risatina isterica e dal doppio senso facile.

Il nome del nostro lui è motivo di rossori e movimenti convulsi delle mani nel vano tentativo di fermare il flusso di parole che ci sale alla gola. Come potremmo anche solo lontanamente immaginare che al postino che ci ha appena consegnato due multe, una bolletta e il dépliant della nuova Pizzeria da Dario (oh! Dario!) non interessi il numero di scarpa del nostro nuovo amore con tanto di descrizione dettagliata riguardo il suo disturbo al malleolo sinistro?

Sentire per caso una canzone legata alla nostra situazione sentimentale corrente è il modo migliore per catapultarci in un film la cui colonna sonora sentiamo solo noi. E giù di sguardo sognante, sospiri profondi e movimenti ondulatori della parte alta del corpo con scuotimento di capelli a ritmo di musica durante la visita dall’oculista per il rinnovo della patente. “Sono spiacente, ma lei non risulta idonea. Mai pensato a un triciclo?”

Incrociare per strada una conoscenza comune è, solitamente, motivo di festeggiamenti per il resto della giornata. Una sorta di Capodanno alle tre del pomeriggio di metà luglio. Il malcapitato rimarrà vittima delle nostre incessanti chiacchiere entusiaste e non importa che si parli del tempo, dell’autobus in ritardo o del buco nell’ozono: il nostro unico grande amore sarà protagonista di ciascun argomento si tratti. Anche a costo di dire che ha rubato lui la collana di diamanti di Maria Antonietta (e Lady Oscar muta).

Trovarsi in un luogo solitamente frequentato dal nostro lui della situazione ci trasformerà automaticamente in marmotte in allerta. Marmotte educate, affascinanti e ben vestite, certo, ma con i muscoli del collo costantemente tesi, pronti a scattare al minimo movimento sospetto. La cervicale ne risentirà, ma volete mettere il guadagno in motilità oculare? Poi ci provino a non farci passare i test della vista (sentito, oculista dei miei stivali?).

Ricevere una chiamata o un messaggio dal protagonista dei nostri sogni ad occhi aperti equivale a un biglietto di sola andata per l’Isola Che Non C’è. Che ci troviamo in camera nostra, nel bagno dell’autogrill, in fila dal benzinaio o sul punto di pagare un etto di prosciutto cotto dal salumiere, niente e nessuno potrà più raggiungerci, neanche l’esplosione di quel tacchino ripieno che avevamo messo in forno sei ore e mezza prima.

E quando finalmente arriva il momento di uscire con l’oggetto del nostro amore?

Beh, a quel punto sì che riacquistiamo tutto il sangue freddo e la calma di cui abbiamo bisogno per prepararci ad affrontare al meglio la serata. Siamo donne di un certo livello, per chi ci avete preso?

“Oh mio dio, panico, ci vediamo stasera! Che cosa mi metto? Che scarpe scelgo? Meglio trucco violento o al naturale? E i capelli? Sciolti o raccolti? Lo porto un cambio se piove? Ma dov’è finito quel rossetto che mi avevi regalato a Natale? Non mi importa se stai cambiando il filtro dell’aspirapolvere, Giulia, rispondimi SUBITO! Baci.”

                                                                                                                                                [Inviato 2 minuti fa][:it]

amore, donne, età

“Caro Diario,

Questa mattina, durante l’intervallo, ho incrociato casualmente Stefano mentre andavo a prendere la merenda alle macchinette della scuola. Casualmente… diciamo che ho passato l’ultimo mese a studiare nel dettaglio i suoi spostamenti per imbattermici proprio oggi che ho tolto l’apparecchio ai denti. La Giuli dice che se n’è accorto perché quando mi è passato accanto mi ha urtata con il gomito, e quando ha visto che mi massaggiavo le costole con aria sofferente mi ha guardata intensamente per un secondo e poi è scappato via invece di chiedermi scusa. Che dolce!”

Che dolce.

Chi di voi non ha mai sperimentato la meravigliosa illusione di essere ricambiata dal compagno di banco solo perché scambiava le sue occhiatacce per amore? Chi non ha mai pensato che lo sboccato della classe se la prendesse solo con le ragazze per cui aveva un vero e sincero interesse? E chi non è mai cascata nel tranello del “mi piaci tu quindi fingo che mi piaccia la tua amica”?

Non siate timide. Ci siamo passate tutte almeno una volta nella vita. È una cosa normale, tutte le ragazzine lo fanno. Ma cosa succede quando questo accade nella nostra vita di donne adulte e mature (guai a contraddirci su questo punto o pestiamo i piedi e mettiamo il muso)? Quando abbiamo dai vent’anni in su e ci sentiamo le farfalle nello stomaco al solo pensiero del nostro oggetto del desiderio?

Ecco allora che scatta quel magico meccanismo che trasforma tutte le donne innamorate (che sono la cosa più bella che esista al mondo) in piccole e sciocche quattordicenni dalla risatina isterica e dal doppio senso facile.

Il nome del nostro lui è motivo di rossori e movimenti convulsi delle mani nel vano tentativo di fermare il flusso di parole che ci sale alla gola. Come potremmo anche solo lontanamente immaginare che al postino che ci ha appena consegnato due multe, una bolletta e il dépliant della nuova Pizzeria da Dario (oh! Dario!) non interessi il numero di scarpa del nostro nuovo amore con tanto di descrizione dettagliata riguardo il suo disturbo al malleolo sinistro?

Sentire per caso una canzone legata alla nostra situazione sentimentale corrente è il modo migliore per catapultarci in un film la cui colonna sonora sentiamo solo noi. E giù di sguardo sognante, sospiri profondi e movimenti ondulatori della parte alta del corpo con scuotimento di capelli a ritmo di musica durante la visita dall’oculista per il rinnovo della patente. “Sono spiacente, ma lei non risulta idonea. Mai pensato a un triciclo?”

Incrociare per strada una conoscenza comune è, solitamente, motivo di festeggiamenti per il resto della giornata. Una sorta di Capodanno alle tre del pomeriggio di metà luglio. Il malcapitato rimarrà vittima delle nostre incessanti chiacchiere entusiaste e non importa che si parli del tempo, dell’autobus in ritardo o del buco nell’ozono: il nostro unico grande amore sarà protagonista di ciascun argomento si tratti. Anche a costo di dire che ha rubato lui la collana di diamanti di Maria Antonietta (e Lady Oscar muta).

Trovarsi in un luogo solitamente frequentato dal nostro lui della situazione ci trasformerà automaticamente in marmotte in allerta. Marmotte educate, affascinanti e ben vestite, certo, ma con i muscoli del collo costantemente tesi, pronti a scattare al minimo movimento sospetto. La cervicale ne risentirà, ma volete mettere il guadagno in motilità oculare? Poi ci provino a non farci passare i test della vista (sentito, oculista dei miei stivali?).

Ricevere una chiamata o un messaggio dal protagonista dei nostri sogni ad occhi aperti equivale a un biglietto di sola andata per l’Isola Che Non C’è. Che ci troviamo in camera nostra, nel bagno dell’autogrill, in fila dal benzinaio o sul punto di pagare un etto di prosciutto cotto dal salumiere, niente e nessuno potrà più raggiungerci, neanche l’esplosione di quel tacchino ripieno che avevamo messo in forno sei ore e mezza prima.

E quando finalmente arriva il momento di uscire con l’oggetto del nostro amore?

Beh, a quel punto sì che riacquistiamo tutto il sangue freddo e la calma di cui abbiamo bisogno per prepararci ad affrontare al meglio la serata. Siamo donne di un certo livello, per chi ci avete preso?

“Oh mio dio, panico, ci vediamo stasera! Che cosa mi metto? Che scarpe scelgo? Meglio trucco violento o al naturale? E i capelli? Sciolti o raccolti? Lo porto un cambio se piove? Ma dov’è finito quel rossetto che mi avevi regalato a Natale? Non mi importa se stai cambiando il filtro dell’aspirapolvere, Giulia, rispondimi SUBITO! Baci.”

                                                                                                                                                [Inviato 2 minuti fa]

[:]