Sabato pomeriggio. Jumbo tram. Tutti i posti a sedere occupati, ma niente calca, poche persone in piedi, fra cui io.

Sale una mamma. Con due borse shopping di carta, leggere, non generi alimentari di sopravvivenza e un ragazzino fra gli 8 e 10 anni, dall’aspetto sano e riposato, non scalmanato o indemoniato.

Una gentilissima signora che era comodamente seduta e che stava chiacchierando con un suo compagno di viaggio, vede la mamma con bimbo e sacche e prontamente si alza, per cederle il posto.

La mamma ringrazia e fa sedere il bambino.

IL BAMBINO??? LA SIGNORA CEDE IL POSTO E LA MAMMA FA SEDERE IL BAMBINO???

CALCI NEL CULO (oops, pardon) PEDATINE NEL CULETTO, altro che sedersi!!!!

Prima alla mamma, una bella pedata nel culo. Fossi stata io l’incauta che aveva ceduto il posto, me lo sarei ripresa al volo. Signora, il posto l’ho ceduto a lei, – le avrei detto – non al bambino.

Mi sono guardata in giro e sul tram ho visto altre mamme in piedi con figli abili, comodamente seduti a giocare col telefono.

Anche se Milano non ha le strade su e giù come San Francisco e i tram non fanno fuoristrada, forse è più comodo che il bambino stia seduto. Ma è molto, molto molto meno educativo.

Quando io ero bambina mi avevano insegnato che nella gerarchia della società umana io ero sempre all’ultimo posto rispetto agli adulti e che quindi su tutti i viaggi con i mezzi fatti fino alla maggiore età, io ho potuto sedermi solo forse 5 o sei volte, quando proprio non c’era neanche una persona che fosse più vecchia di me di un solo giorno.

Se a 8 anni ti abitui a star seduto, lasciare in piedi tua madre e pensare che sia normale, ti sarà sempre tutto dovuto, penserai di essere di stirpe regale e degno di essere adorato, osannato e perdonato qualunque cosa sbagliata tu faccia, non ti alzerai mai per far sedere una persona anziana, un disabile o una donna incinta e il tuo insegnante che ti darà delle insufficienze meritate, sarà sempre e solo un suddito irriverente e irrispettoso.

Si, non ho avuto figli e questa potrebbe essere solo teoria. Ma non c’è bisogno di saper cucinare per accorgersi che qualcosa che mangi proprio non ha il sapore giusto.