È chiaro che alle donne l’uomo serve.
Anche semplicemente per reggere la borsetta fuori dal camerino di Zara.
L’uomo non ha la borsetta…
Al massimo l’uomo ha il borsello a tracolla… ma in quel caso più che la donna gli serve la dignità per indossarlo.

E poi le donne hanno sempre questo tremendo, lancinante bisogno di attenzioni.

Dovremmo iniziare a renderci più indipendenti e soddisfare la nostra necessità di attenzioni per conto nostro, Girl Power!
Ad esempio… palpeggiandoci il culo da sole in metropolitana, oppure chiamandoci dal telefono fisso al cellulare e lasciandoci dei messaggi di complimenti alla segreteria telefonica…

Sì, l’ho fatto. Sì, funziona. Solo fino al momento in cui non inizi a pretendere da te stessa anche viaggi e figli. A quel punto io ci sono arrivata: ho dovuto cambiare numero di telefono e smettere di prendere la metropolitana.

Che poi questa solfa delle attenzioni è tutta femminile. Gli uomini se ne sbattono delle attenzioni, avete mai sentito dire a un maschio “Ah! Ho bisogno di attenzioni”?
No! O per lo meno, non finché riesce a controllare lo stimolo della vescica.

Parliamoci onestamente, donne, quando diciamo che abbiamo bisogno di attenzioni, in realtà il sottotesto è che abbiamo bisogno di essere pisellate, ecco!
Non storcete il naso, ipocrite, è così! No no, non “fare all’amore”, ho detto pisellate, che è diverso!

Ma se lo ammettessimo finirebbe tutto il romanticismo che piace tanto a noi signorine. Per San Valentino invece che fasci di rose rosse ci regalerebbero fasci di piselli eretti… Insomma, quelli ci vanno bene solo nelle feste di addio al nubilato.

Nessuno vuole stare solo, non credete a chi vi dice il contrario
“Ah! Ho riscoperto la mia libertà!”.
Sciocchezze! Non siamo fatti per esistere senza la metà della mela.

Può accadere però che le cose non vadano sempre per il verso giusto. L’amore si smorza, le storie finiscono… e quando succede, il segreto per non strapparci le extention e non mangiarci la ricostruzione delle unghie dalla disperazione, è rimanere lucide; guardare le cose per quelle che sono e affrontare la cruda e spietata realtà: ammettiamolo!
Ultimamente il nostro belloccio ci guardava come si guardano le venature delle piastrelle mentre si fa la cacca e il contatto fisico avveniva con la stessa temperatura emotiva con cui si tastano le pesche noci al supermercato per sentire se sono mature.
È così, dico bene?
E noi, coglione, ci diamo la colpa e le pensiamo tutte pur di riaccendere quel fuocherello di passione, quel fiammifero, quel lumino da cimitero: Andiamo a comprare lingerie sexy proveniente direttamente dal pornofestival di Berlino, ci studiamo bene il manuale dell’amore perfetto on line, YouPorn… organizziamo spogliarelli sul tavolo della cucina al suo rientro dall’ufficio…
E lui? Manco alza lo sguardo! È tutto preso dal suo nuovo passatempo preferito targato De Agostini: “Costruisci il tuo villaggio medioevale in miniatura”.
Noi mandiamo al diavolo ogni rimanenza di dignità dimenandoci in perizoma di pelle di salame sulle note di “You can leave your hat on”, e lui lì con le bacchette del sushi che impila i mattoncini della fortezza del 420 avanti cristo. Cristo!

Diceva bene mia zia Elvira, buon’anima:
“Una volta non era così, una volta c’erano gli uomini veri…”.
Eh sì, gli uomini veri, quelli che dopo un po’ che ci uscivi si presentavano con l’anello di fidanzamento da calzarti al dito.
Adesso, al massimo, si presentano con l’anello che vibra, della Durex da calzarsi al pisello. E magari di quattro taglie in più. E quello non è che puoi riportarlo alla Durex per farlo stringere… te lo devi tenere così com’è!

Ma nessuno alla fine sta bene da solo, scendiamo ad ogni tipo di compromesso pur di stare in coppia… pur di essere “morosati”, come dice mia nonna, buon’anima pure lei.

Anche perché dai, guardiamoci intorno, questa società non è fatta per i single.

Pure sulla Coca-Cola si inneggia all’amore, con quelle scritte smielate, avete presente? “Condividila con”:
-“Condividila con… il mio amore!”
-“Condividila con… la mia metà!”
-“Condividila con… il mio fidanzato!”
Ma dico io, condividila un paio di palle! La Coca-Cola è mia, se vuoi te la compri! Oh!

Per non parlare, ovviamente, dei Baci Perugina.
I baci Perugina sono la cosa più razzista e discriminate della storia dei rapporti umani.
Facciamo i Baci Perugina per single e per quelli scaricati. I classici cioccolatini che conosciamo tutti ma con all’interno bigliettini tipo:
-“Quella troia non ti merita!”
-“Aveva una pessima igiene intima.”
-“Se hai l’herpes vaginale è colpa sua!”
-“AMORE, in uzbeko, è l’anagramma di MERDA”

Adesso, dopo tanto tempo speso a cercare il mio Romeo, ho un fidanzato e non potrei mai lasciarmi.
Sì, la mia storia durerà in eterno. Non per una questione sentimentale, ma per una questione pratica: ho il suo nome tatuato sul sedere.
Dentro ad un cuore trafitto. Sorretto da due putti. Un putto sulla chiappa sinistra e un putto sulla chiappa destra. Ho un affresco del Pinturicchio sul culo praticamente.
Se mi lasciassi dovrei trovare un altro partner con lo stesso nome…

C’è qualche Pier Dandolo Cateno tra i lettori disposto, eventualmente, a fidanzarmi?
Scrivete alla redazione.
Grazie.[:]