Avete presente i parcheggi rosa? Quelli col bordino rosa confetto? Quelli proprio vicino all’ingresso degli edifici?

Quelli sono per noi femminucce, perché, si sa, col tacco 12 tanta strada non possiamo mica farla…
Insomma, sono parcheggi galanti… che chi dice che è morta (la galanteria, ndr) si deve solo vergognare.

Che belli che sono i nostri spazi rosa! E sono anche più larghi, almeno 20 o 30 centimetri in più di tutti gli altri parcheggi… ma dite che questo è perché pensano che non sappiamo parcheggiare?

Da un paio di settimane le strisce rosa sono comparse anche nel parcheggio del mio ufficio. La galanteria dilaga! Parcheggi rosa ovunque, solo per noi donne! Solo per i nostri tacchi a spillo!

Ieri, mentre ero lì che ammiravo compiaciuta la novità, vedo arrivare sgommando un bel SUVVONE rosso fuoco che si piazza proprio al centro del rosa-spazio.

Come prima cosa penso che il rosso col rosa sta di merda… e mi appresto ad osservare chi sia la cafona alla guida, quando dall’auto esce un omone grosso e pelato.

Maledetto! Stai parcheggiando nel posto riservato a NOI! #Rubaparcheggirosa che non sei altro! E poi penso: e se fosse gay? Beh, se fosse gay… No, non può essere. Se fosse gay saprebbe che il rosso col rosa non va.
Rapita da cotanti pensieri, faccio appena in tempo a togliermi dalla traiettoria di un’altra auto che, con 23 manovre avanti e indietro, parcheggia di fianco al SUV.

Si apre la portiera (contro il macchinone rosso) e scende, goffamente, una figura in evidente stato di gravidanza, con ai piedi le paperine di mia nipote.

Questa è certamente donna.
Ma non ha i tacchi.

Delusione…

Lo spazio rosa non è né per i miei tacchi, né per il burino in sovrappeso. È per lei…

E io ‘stasera mi faccio ingravidare.

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