Signore mie, tranquille, non stiamo parlando di sesso, ma delle elezioni europee del 26 maggio.
Europee + amministrative; risultato: 3 giorni di scuole chiuse.

E ripeto, 3 caspita di giorni, dal venerdì precedente al martedì successivo, come se a scuola in quel periodo dovesse partorire un elefante.

E invece la chiusura è motivata dalle operazioni di preparazione e smontaggio dei seggi; nell’ordine:

  • il venerdì mattina dovrebbe servire alle maestre per togliere dalle pareti le mappe e i cartelloni sull’inclusione, che forse era meglio lasciarceli per evitare di votare muri alzati e diritti negati;
  • il venerdì pomeriggio vengono a montare i seggi, composti da due barre e una tenda da campo rom; facciamo prima a installare tre cessi da concerti, che garantiscono una certa privacy e nel frattempo uno mentre vota fa tutt’uno di sforzo fisico e cerebrale;
  • il sabato mattina il messo comunale (chi????) consegna al presidente di sezione il materiale elettorale; un quarto d’ora di lavoro netto comprese le firme;
  • il sabato pomeriggio si riunisce tutto il personale di sezione (ehhh????) per dare vita a quel rituale di passaggio che prende il nome di “vidimazione delle schede”, che fanno solo più qui in Italia e in altri due paesi dell’Africa subsahariana
  • la domenica si vota, evviva
  • il lunedì si scrutina (che????), con buona pace della Lega
  • il martedì si…. che cazzo si deve fare il martedì?? Se ci fossero ancora sezioni che devono finire lo spoglio, dovrebbero essere spostate direttamente al manicomio per infermità mentale, senza continuare ad occupare la scuola…
  • poi arrivano quelle delle pulizie, per 12 ore di seguito??? Disinfestare la scuola per farci rientrare il giorno dopo 200 marmocchi unti di focaccia e sporchi di fango è come mettere a lustro il Luxemburg per sistemarci le armate di Napoleone!

Ma quanto avranno sporcato mai 50 anziani in fila che mentre si va a votare non si mangia, non si beve, non si mastica il chewingum e pure le scarpe pulite della domenica si sono messi addosso?!

 

Vorrei conoscere quel genio della programmazione che ha deciso la data delle elezioni, senza rendersi conto che dopo una decina di giorni scarsi le scuole sarebbe finite più o meno in tutta Italia, isole comprese, lasciando interi edifici abbandonati alla polvere.

 

Ma qualcuno potrebbe obiettare che durante le vacanze estive aumenta l’astensionismo… perché cosi’ no?

5 giorni di scuole chiuse, compreso il week end: ti pare che non vado al mare???

Dovrei rimane in città per un’ora di senso civico in cui vado a votare tra una lavatrice e un compleanno al parco, pentendomi di non aver guardato meglio la lista dei candidati prima di entrare in cabina, pensando che porca zozza la libreria di domenica è chiusa e non so cosa comprare come regalo da portare alla festa?

 

E’ evidente che le elezioni europee il 26 maggio sono una chiara operazione commerciale per rilanciare l’industria del turismo, e chi sono io per non buttare due soldi in un week end in Liguria? Certo, anche la Valle d’Aosta potrebbe darmi qualche soddisfazione…. Nord o sud, mare o montagna, destra o sinistra?

Questi sono i grandi dilemmi elettorali che risolverò davanti a una granita… o a un pezzo di fontina.

 

Tornerò a votare quando qualche candidato proporrà di non penalizzare più la scuola primaria, ma di bloccare per tre giorni le attività a qualche altro spazio diffuso capillarmente sul territorio: uffici postali, anagrafi, internet point, negozi di cannabis…. Allora si, saremo un paese civile e tecnologicamente avanzato, e anche la cabina dello stabilimento si trasformerà in una cabina elettorale con tanto di timbro del djset sul dorso della mano per dimostrare di aver compiuto il proprio dovere.