Deborah Sciacquatori è tornata libera. La Procura ha deliberato che l’unico crimine di cui si è macchiata è l’eccesso colposo di legittima difesa.
Tutto bene, abbiamo un happy ending, bravi tutti CLAP CLAP.
Certo, se non fosse che il tenore dei commenti alla notizia è ” Finalmente una mamma e una figlia vive!”  come se si dovesse per forza scegliere chi deve morire.
Ambarabaciccicoccò, il fendente a chi lo do?
Cioè, non si spera neppure più che le istituzioni possano fare qualcosa prima di arrivare a certe sciagure. Che tanto di qualcosa si deve morire.
Se non fosse, poi, che una ragazza di 19 anni, descritta da tutti come una con la testa sulle spalle, in quella sua testa sentirà il rimbombo di tante cose ma non certamente quello del “Grande ragazza, hai fatto bene, batti il 5”.

Ricordiamo che il morto è suo padre.

Ricordiamo anche, così en passant, che la tanto discussa legge sulla legittima difesa ha trovato molti pronti ad asserire che è vergognoso uccidere un ladro, che chi lo uccide è tutto fuorché un eroe.
Com’è, allora, che uccidere un padre – ubriaco, violento, testa di cazzo e tutto quel che volete – improvvisamente fa di Deborah un’eroina?
Evviva l’empatia, ma la coerenza mica tanto.
Quello che sappiamo del fatto è certamente parziale e fuori dalla nostra portata, se ne parlerà “nelle sedi opportune”. Noi possiamo tranquillamente continuare a essere inopportuni, ovunque ci troviamo.

Però mi incazzo a bestia se scopro che anche solo uno di quelli che dice “Finalmente quella merda è morta” poi si indigna e invoca su Facebook la VERGOGNA!!!! per tutti coloro che:
– non allattano i bambini al seno,
– non hanno fatto la toeletta al cane,
– sono d’accordo con la pena di morte,
– escono dai gruppi Whatsapp senza avvertire,
– mangiano bovini, suini e tutta la carne dell’universo mondo,
– non vogliono salvare i koala della Val Trompia in via d’estinzione.

Ve lo giuro, faccio una strage.

Secondo me è legittima.