Latina.
Tre arresti per compravendita illecita: Di film porno? Di droga? Di cozze avariate?

No, peggio, di una bambina.

La mamma acquirente l’ha ordinata alla mamma naturale per 20.000€.
Un utero in affitto costa quanto un mese in un bilocale in Costa Smeralda.

Ha persino comprato una pancia finta online per simulare la gravidanza con amici e parenti, mentendo evidentemente anche su annessi e connessi (finte nausee, finte voglie di orecchiette al pesto a mezzanotte, finto gonfiore alle caviglie, finti calcetti della bambina nella pancia mentre in realtà la colpa era della pasta e fagioli, finte emorroidi).

Nove mesi di rotture di coglioni, per poi arrivare alla nascita della povera creatura, fenomeno da mercatino dell’orrore, e rifiutarla perché mulatta.

Eh sì, perché  la coppia acquirente è bianca.
E quindi Amici e parenti avrebbero pensato subito a un corno.
Quindi segretamente stronza e legalmente perseguibile va bene, ma pubblicamente fedifraga no eh? Scherziamo?

In pratica il prodotto non ha soddisfatto l’acquirente, ed è stato rifiutato come un normale paio di scarpe troppo strette.
Come una borsa di cui, una volta a casa, non ti convince più la tonalità.
Rimandato al mittente come un qualunque acquisto su Zalando.

Il problema sai qual è?
Che una pancia finta la puoi pure indossare 9 mesi per poi buttarla nella plastica, ma un cuore finto ti rimane, e speriamo che ti accompagni in galera per tutta la vita.[:]