Tutti voi avrete, almeno una volta nella vita, completato una raccolta punti presso qualche supermercato.

Ebbene, all’Esselunga in questo momento, ogni 25 euro di spesa, ti danno un bollino per ricevere, a completamento scheda, un fantastico peluche dei Minions.

Che a te, se lo guardi bene, fa pure cagare, ma non importa. Tuo figlio lo vuole ed è questo quello che conta.

La raccolta termina il 14 novembre.

IL 14 NOVEMBRE! Allora che fai? Devi sbrigarti! Sudi come un pazzo e la tua vita ti scorre davanti. Tra meno di 60 giorni è già Natale, ma prima devi assolutamente accaparrarti il peluche e sostenere le domande incalzanti di tuo figlio: “Quanti bollini mancano?”, “Sei sicura che ce la facciamo?”.

Realizzi che da sola non puoi farcela.

Allora cominci ad escogitare di tutto. Scorri la rubrica telefonica, organizzi con WhatsApp, Facebook e Twitter una rimpatriata imperiale: medie, elementari e superiori.
A cena fai la brillante: “Ragazzi, qualcuno per caso va all’ Esselunga e ha dei bollini che gli avanzano”?

Nessuno ti caga e torni a casa a mani vuote e con la scheda che piange.

Tutto inutile.

Hai già speso tra cene e telefonate 850 euro, ma non ti arrendi, sei pronto a tutto per il peluche.

Contatti amici e parenti con i pretesti più assurdi: “Scusa, mi è partita per sbaglio la chiamata, a proposito per caso ti avanza qualche bollino Esselunga…”?.

Ormai hai perso la faccia, e, senza alcun ritegno, non ti vergogni davanti a niente.

Tenti l’ultima possibilità: la nonna. Ma la nonna prende 600 euro di pensione, va al Lidl per risparmiare e non può darti nessun bollino. Tu non molli, le chiedi di cambiare abitudini e, per una volta, di cambiare supermercato. Lei accetta ma ti costringe ad accettare il suo invito a pranzo la domenica.

Hai già speso 900 euro, sei ingrassata 8 chili, gli occhi fuori dalle orbite e hai perso tutti i capelli.

Nonna si è intestata un finanziamento, ma alla fine ce l’hai fatta: la cartolina è completa!

Arrivi al supermercato: sei povera e hai perso il lavoro per raccogliere i punti, gonfia, senza più un amica.

Tuo figlio nel frattempo ha già 32 anni e né lui, né i suoi figli, vogliono più il peluche.

Non importa, a questo punto è una questione di principio, non puoi mollare. Vuoi il pelucheeeeee.

Arrivi in cassa, sbatti la cartolina talmente forte come neanche i migliori carichi di briscola nei bar di periferia, ma la cassiera infrange i tuoi sogni e prova a vanificare i tuoi innumerevoli sforzi: “Mi dispiace, ma non basta. Serve un contributo di 2,90 euro”.

Ti offri di ritirare e riordinare tutti i carrelli, accompagni personalmente i clienti alle proprie auto e sistemi loro la spesa, facendo a botte con i tre neri che stazionano abitualmente fuori dal supermercato, in cambio di una moneta e finalmente raggiungi la cifra!

Priva di ogni decoro torni in cassa. Ritiri il peluche e te lo stringi finalmente al petto.

In totale hai speso 1.015 euro più tutta la tua dignità.

Torni a casa e scopri che il negozio di giocattoli cinese sotto il tuo appartamento lo vende uguale.
A 10 euro.