Brad Pitt, a lui tutto si può chiedere ma non di finire presto. Questo è un sacrilegio. Una bestemmia.  Una cosa che fa venire la pelle d’oca più del gesso sulla lavagna.

Eppure qualcuno lo ha fatto.

Anzi, una donna lo ha fatto.

E’ successo questo: Brad è stato ascoltato al Consiglio dei supervisori della Contea di Los Angeles, insieme a Diane Keaton, per far approvare la riprogettazione del Los Angeles Museum of Art. Una robetta da milioni e milioni di dollari, mica la riunione del comitato di quartiere. Brad vorrebbe che i lavori per la riprogettazione del museo fossero affidati allo studio dell’archietto Peter Zumthor e noi siamo ovviamente d’accordo con lui. Chi non ama Peter Zumthor? Il suo sapiente uso degli spazi, la capacità di giocare con le luci e le ombre, i vuoti e i pieni. Insomma, è di Peter Zumthor che stiamo parlando, mica di uno qualunque. Tra un Peter Zumthor di qua e un Peter Zumthor di la, Janice Han uno dei cinque revisori della contea, ha detto la frase che nessuna donna dovrebbe mai pronunciare a Brad: Arrivi al punto.

Arrivi al punto?

A Brad?

Brad, non ti preoccupare, puoi prenderti tutto il tempo che vuoi, noi non ti diremo mai di sbrigarti. Mai.

Shame on you Janice Han. Brad può fare tutto quello che vuole e metterci tutto il tempo che vuole. Nessuno può mettere Baby in un angolo e nessuno può zittire Brad che parla di Peter Zumthor.

Brad, ascolta me. Parlami ancora del tuo amico architetto, tienimi tutta la sera a parlare di luci e di ombre, di archi e di muri, di spazi coperti e spazi all’aperto. Fai quello che vuoi, dimmi quello che vuoi, mettici il tempo che vuoi. Non ti dirò mai di arrivare in fretta al punto.

A meno che non sia quel punto.