lavoro normale

Quante volte ce lo siamo sentiti dire? Quante volte ci siamo sfogati e abbiamo sentito delle risposte che includevano la frase: “eh, ma è normale”?

– è assolutamente normale
se volete lavorare, dovete aspettarvelo: di questi tempi, ci si deve adattare.

– è normale e logico
se avete scelto di studiare invece di andare a lavorare, e magari avete pure avuto i soldi di mamma e papà, adesso vi dovete adattare.

– è normale e giusto
avete voluto studiare senza soldi di mamma e papà, per fare i fighi indipendenti che non devono chiedere mai, beh, sappiate che è stato solo tempo perso, che ci volete fare? Adesso vi dovete adattare. È normale anzi:

– è ovvio
se avete scelto di studiare in uno di quei corsi strani, quelli che quando li nominate la gente arriccia il naso, aggrotta la fronte e vi deride mentalmente o anche a voce alta, che vi aspettate, adesso? Vi prendete quello che c’è.

– è normale ed eroico
farvi sfruttare – pagare in nero – pagare poco – accettare un lavoro che non vi piace. Pensavate di poter fare gli splendidi senza agganci politici, economici, senza neanche un filino di faccia da culo? E dai. Su.

– è assolutamente normale
se avete scelto di restare in questo Paese, vi dovete accontentare di quello che c’è. Non vorrete mica sputare nel piatto dove mangiate!
Come dite? Ah, ve ne siete andati all’estero: complimenti davvero. Allora è più che normale, se avete lasciato la patria, noi “non abbiamo bisogno di voi” . Come dite? Avete fatto una scoperta super figa in un’università straniera?! Ah no, scusate: allora è normale. Anzi no:

è scontato ma quale scontato: è naturale proprio.
Siete italiani! Avete fatto bene a non accontentarvi! Siete italiani, italianissimi, orgoglio nostro! Belli de casa
Ah sì, pure se morite di colpo in un attentato senza senso, anche in quel caso lì, siete italiani, tranquilli. Anzi, scusate se vi abbiamo mandato via eh. (Pure voi, però, un posto più tranquillo dove emigrare no?)

– è tutto normale, insomma.
E di solito a dircelo è un’altra generazione o la classe politica che non conosce questi problemi o semplicemente i vicini, i parenti, i conoscenti o i presuntuosi che hanno sempre la risposta pronta, l’empatia di un pezzo di marmo, la capacità di ascoltarci di un tredicenne con il cellulare in mano, l’interesse a capire chi siamo e che cosa vogliamo davvero di un venditore porta a porta.

Come mai ci dicono che è normale? Semplice, perché non lo è.

Non lo è, ma se ce lo dicono abbastanza spesso da convincerci, lo diventa. Quindi la prima cosa da fare è dire, capire e pensare che no, non è normale. Neanche un po’.[:]