Vuoi sentire come dico il tuo nome ruttando?
Quando ho fiato riesco a dire anche il cognome!
(Coi rutti chiamaci tua sorella, o quegli educatoni dei tuoi amici quando fate le gare a chi cita tutto l’alfabeto dopo aver bevuto la birra)

Mi tagli le unghie dei piedi? io non ci arrivo, sai, la pancia…
E poi sono durissime. (Tranquillo, vado a comprarti le cesoie col manico lungo o ti chiamo un giardiniere)

Dopo l’amore: “Ti è piaciuto?”
(Ceerto ceerto… Non si vede come sono felice?)

Perché non smetti di lavorare? Stai in casa, ci penso io ai soldi.
(Come no, così mi “occupo di te”? E se poi ci lasciamo mi invii un bonifico ogni 28 del mese?)

Sai che sotto al piumone faccio certi soffioni silenziosi
Quelli che escono subdolamente?
E se avevo una mezza idea di dormire con te, adesso è sparita.

Ti va di venire alla mia partita di calcetto?
Mica sono tua madre!..

Ma ce l’hai un’amica bona per fare sesso a tre?
Vedi di sforzarti a soddisfare me, intanto.

Quanti anni hai?
Di sicuro ne ho persi troppi a star dietro ai deficienti come te.

Quanto pesi?
Cacchio te-ne? Mai quanto le duepalle che mi hai fatto stasera.

Chi è l’ex con cui scopavi meglio?
Di certo non tu, che con questa domanda sei diventato ex.

Hai visto che bel culo ha quella?
Sì, ma tanto il mio lo vedi col binocolo.

Ti spiace se la domenica sera guardo i posticipi delle partite e le trasmissioni sul calcio?
No di certo, se lo fai in camera tua, con le cuffie, o mentre io esco con le amiche.

Può venire mia madre a vivere con noi?
Avoja, la cuccia è grande abbastanza.

Che cosa ci fa una bella come te in un locale tutta sola?
Vedi quell’ombra immensa dietro le tue spalle? È Brutus, il mio fidanzato.

I pompini li porti in fondo?
He he heee… Tranquillo, con te manco inizio.