C’ERANO UNA VOLTA…

in un paese vicino vicino, due cavalieri.
Ma non due cavalieri qualsiasi senza macchia e senza paura.
Perché paura ne avevano eccome, ma non abbastanza da avere l’armatura bianca macchiata di vigliaccheria.
Abitavano nel fortificato Palazzo della Verità pieno di cavalieri e cavalieresse coraggiose, servitori fedeli e ancelle premuose.
Ma anche da perfidi nemici cammuffati da fraterni compagni di avventura..
I mostri e i draghi che avevano giurato di combattere erano i più tremendi che si potessero immaginare.
Anche piu’ orrendi, spietati e puzzolenti dei peggiori orchi malvagi in circolazione.
Mostri sanguinari che si nascondevano all’interno di una montagna, pretendendo sacrifici umani, saccheggiando il popolo e soggiogando occhi, menti e cuori di chi aveva la sventura di incrociarli.

Bambini, damigelle, sceriffi coraggiosi:

nessuno era al sicuro dai mostri della montagna.

E siccome nessun prode cavaliere delle favole, può resistere davanti alle ingiustizie e alle sofferenze della sua gente, i nostri eroi giurarono alla Fata della Giustizia di partire per trovare la montagna e sconfiggere i mostri che la abitavano.
Sono passati molti anni da allora, ma i libri e la memoria , ancora ci narrano del valore e delle vittorie dei due cavalieri, come conviene alla più fulgida delle leggende.
In molti finirono incarcerati la loro carriera di mostri grazie agli attacchi eroici e temerari dei nostri eroi.
Tanto da far temere ai capi della montagna di vederla disabitata e rasa al suolo del tutto.
E siccome i veri eroi sono sempre invincibili in battaglia, i capi malvagi decisero di mettersi d’accordo coi servitori infedeli dei cavalieri, per attirarli in un tranello e ucciderli.
Che nessuno come gli infami sa usare la vigliaccheria degli agguati.
Questa è la favola meno a lieto fine dell’epopea dei cavalieri senza macchia e senza paura.
Che furono massacrati 28 anni fa insieme alle loro scorte dai mostri di quella montagna di cacca schifidiosa chiamata mafia.
Ma se racconterai a 10 tuoi amichetti quello che ti ho raccontato oggi, i cavalieri sopravviveranno ai loro carnefici nel libro d’onore della vita.

Perché i nomi di chi ha combattuto nel torneo della luce contro i mostri delle tenebre, va scandito forte e ripetuto a mente per non essere dimenticato mai. 

 

Falcone e Borsellino