La mamma dei cretini è sempre incinta, si sa, ma i suoi figli capitano tutti a me.

Dunque, quando si va in gita diventiamo ossessionati dal controllo. Intanto si lascia sempre il numero del cellulare di servizio sia agli alunni che ai genitori, non si sa mai dovessero comunicarci qualcosa di urgente e noi a loro…

Poi c’è quella noiosa ma necessaria abitudine di fare l’appello continuamente.

Dunque dopo tre ore di ultraparticolareggiata visita alla villa settecentesca di un minuscolo paesino della toscana, sfiniti da un ripetitivo QUANTO MANCA AL BAGNO, terminiamo  ovviamente con la doverosa sosta per fare le pipì.

Attendiamo mezz’ora, dopodichè:

-Bene ragazzi, avete finito? Avviamoci al pulman (sono 300 metri) che così vi conto.-

Ecco, incredibile ma in quei 300 metri succede di tutto!

Il cretino di turno era rimasto chiuso in bagno e cosa fa? Non telefona al numero di servizio delle prof, o magari ad un compagno, no. Lui telefona alla MAMMA.

Ed ecco che lei inizia la sua battaglia per salvare il figlio!

Neanche lei telefona al numero delle prof. (eh sì, talis filius talis mater). Lei telefona direttamente alla preside, minacciandola di denunciare la scuola per aver abbandonato suo figlio nel CESSO!

Ovvio che la preside quindi ci telefona (non erano finiti i 300 metri e ce ne saremmo accorte che mancava il cretino tramite l’appello) e con voce isterica :

-Avete lasciato un alunno nel cesso. Correte a liberarlo!-

Arriviamo al bagno mentre il candido apre la porta ridendo: – professorè, avevo girato la maniglia al contrario…-

-Tranquillo, andiamo, bevi prima un po’ d’acqua che sei pallido-

-Sì, ma devo telefonare a mamma, per tranquillizzarla!

Ma perché santoiddio, non lasciano il cellulare a casa così la sera hanno qualcosa da raccontare…