Ognissanti, Ognissanti, tanti auguri a tutti quanti

Presidenti oppur briganti.

Ladri, zoccole o anche preti e funzionali analfabeti.

Ho scritto già troppo, mi sento un po’ stanco, ma vi piacerà. Me l’ha detto Branko.

 

Auguri a Beppe, veggente paraculo, che ha avuto proprio ragione: stiamo andando affanculo.

Auguri a Chiara, ti ringrazia Torino. Ma a dir sempre “no”, bastava un cretino.

Auguri a Danilo, l’Harry Potter dei ponti: se fa due più due, s’è già sperso nei conti.

Auguri a Donaldo, che affronta i migranti. Vorrei lo facesse ma col culo in avanti.

Auguri ai Ferragnez, sembran bighelloni. Ma sono due furbi e noi dei coglioni.

Auguri a Giuseppe, che presiede il Consiglio. Gli chiede “chi sei” persino suo figlio.

Auguri a Jairo, di cognom Bolsonaro. A sto punto, era meglio Messina Denaro.

Auguri a Luigino, fa minchiate ogni dì. Tanto che importa? E’ colpa del PD.

Auguri ai Matteo che, credeteci eccome, fanno a pezzi l’Italia: dev’essere il nome.

Auguri a Selene, di razza assai ariana. Provasse lei Auschwitzland, questa poiana.

Auguri a Silvio, l’Italia com’era. Sorridente, tirato, una statua di cera.

Auguri a Virginia, regina di Roma… Città prima malata e che adesso sta in coma.

Auguri a Vladimiro, ex-agente segreto. Ma perché gli leccano il culo, se non sono indiscreto?

 

Infine auguri al buon Governo, che ci superi l’inverno.

Ed a tutti gli Italiani, che sui risparmi non vi mettano le mani.