“Dammi un morso, gli ho detto” – dissi a mia madre, raccontando il tradimento del mio fidanzato.

– “E perché?”- rispose sconcertata.

– “Perché… perché non ci potevo credere!”- dissi, prima di scoppiare in un pianto disperato.

Mi passò un pezzo di Scottex, tutti i fazzolettini li avevo finiti, ormai.

– “Ma cosa hai visto esattamente?” – chiese con la stessa solennità di Barbara D’Urso quando domanda a Loredana Lecciso se è ancora innamorata di Al Bano.

– “’A ma’, allora: Luigi sapeva che tornavo la domenica per pranzo, invece, sono tornata alle 5 di mattina e, quindi, ho visto tutto!” – risposi.

– “Ma non potevi tornare a pranzo?” – chiese allibita.

– “Ma’, mò è colpa mia?” – risposi più allibita di lei.

– “No, no, non dico questo. Dico semplicemente che, sarebbe successo quello che è successo ma, magari, ti risparmiavi di vedere la scena. Ecco, questo dico!” – si giustificò.

– “Eccerto. Non vedevo niente ma ero cornuta uguale!” – sbottai.

Mi accesi una sigaretta.

Mia madre odiava vedermi fumare ma, almeno in quel momento, ebbe la decenza di non dire nulla.

– “Sono entrata a casa e da subito ho capito che c’era qualcosa che non tornava. Ho sentito due voci e poi… Tac! In salotto ho visto la luce soffusa, la bottiglia di vino bianco! Calcola che a Luigi fa pure schifo il vino bianco, capisci? Sento ‘sta voce da cretina e poi ho aperto la porta del salotto e… SBEM! Ho visto la scema con la voce da cretina e il porco viscido semi nudi!”- scoppiai a piangere e spensi la sigaretta.

-“ E poi?” – chiese curiosissima.

-“E poi, e poi e poi niente… Lui si è alzato in piedi, mezzo nudo, come un verme viscido porco laido e lei nuda, invece, è scappata in giardino”- risposi scuotendo la testa.

Silenzio.

Mamma non sapeva che dire.

Era impossibile consolarmi e sapeva che il classico “chiusa una porta si apre un portone” non sarebbe mai bastato.

-“’A ma’, sai che ho sbagliato io? Gli ho dato troppo, gli ho dato tutto, tutto il cuore, tutta l’anima, tutta la mia vita” – dissi prima di scoppiare nell’ennesimo pianto.

Mia madre ascoltava in silenzio.

-“Voleva fare quello? Glielo facevo fare, mai stata una gelosa, una rompicoglioni… Aaaa ma la prossima volta se ci sarà, se ci sarà un altro uomo, col cazzo! Col cazzo proprio! Se la sogna questa bella vita. Le catene, mamma, le catene, cazzo!”-

Mia madre ascoltava sempre in silenzio, fino a che non si decise a emettere un suono.

– “Amore de mamma, solo una cosa non mi torna…” – disse.

-“Dimme, mà”-

– “ Ma tu poi, i vestiti, a quella ragazza glieli hai ridati? Non hai fatto la cafona a tenerli, ve’?”