C’era una volta, tanto e tanto tempo fa…
un mondo incantato nel quale, verso settembre, cominciavi a dire a tuo marito: «Ma a Natale che facciamo?».

Il tuo Principe Azzurro, dal divano, borbottava imprecazioni vaghe.
A fine settembre, dicevi:
«Sì ma poi a Natale… dove andiamo?».

Il Padre dei Tuoi Figli, dallo studio, articolava invettive più nette.
A ottobre inoltrato, alzavi il tiro:
«Dove MI porti a Natale?».

L’Uomo della Tua Vita, in bagno, apriva la doccia e abbinava divinità del pantheon cattolico -ma non solo- a canidi di varia taglia.
A novembre, disperata, giocavi il tutto per tutto:
«Dove portiamo I TUOI FIGLI a Natale?».

Qui, lui crollava.
E, entro il 17 novembre, avevi il tuo bel viaggetto.

Giusto il tempo per dirlo alle amiche, vantarti, preparare, farti invidiare: insomma, tutte quelle cose che sono i motivi veri per i quali viaggiamo, estigranqatsi della selvaggia bellezza eccetera.

Era andata così da metà anni ’80 fino all’agosto 2011, quando persino il Berlusca non andò in vacanza (!) e venimmo a sapere che, ops!, eravamo quasi in default.

Quel settembre, ci provasti ugualmente: “Ma a Natale che facciamo?”
E il tuo Principe Azzurro: “S’attaccamo ar cazzo.”
Ma che potevi dirgli? Il mondo andava a scatafascio, potevi insistere?
Certo che sì! E lo facesti.

La risposta è ancora impressa a lettere bruciacchiate sulla tappezzeria del soggiorno. Ma come dargli torto? C’era la Crisi.

Il 2012 filò via liscio: nessuno andò in vacanza e tu, che avevi fatto 3 giorni a Viareggio, ti sentivi la Lady Diana di Buccinasco.

Poi, nel 2014, quella stronza di Lucia aveva buttato giù la prima sorsata di prosecco e se ne era uscita con l’equivalente mondano di una bomba d’acqua.

«A Capodanno andiamo alle Mauritius».
In questi casi, è una fortuna vivere in appartamento e non avere sottomano veleno per topi. Ti limitasti a rimbeccare la stronza dicendo che Mauritius è “una” isola quindi il plurale se lo poteva mettere dove voleva lei.
Ma, intanto, quella partiva e tu no.

Ma come?

Giungesti alla conclusione che suo marito spacciava cocaina davanti alle scuole e rinfacciasti al tuo Uomo di non fare altrettanto.
Nel 2015, però, anche Cinzia annunciò il Kenya e Catia (con la C, nemmeno la K…) addirittura NEW YORK!!!!!!!! Che l’unico posto dove andava era il parcheggio dell’Auchan. E di solito si perdeva.

Mentre pensavi seriamente di divorziare o di vendere uno dei figli (intero o come pezzi di ricambio), la soluzione arrivò.

Dal tuo pc.

Un sito di viaggi dove ti offrivano il Paradiso.
Il top del top del top a prezzi da Lidl.
Un sito dove entravi solo se ammessa.
Esitante come una vergine la prima notte di nozze, digitasti e-mail e password. E ricevesti la mail di conferma. Cliccasti e…..
SI!

SI!!!!
SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ti avevano accettata. Subito. Senza far storie.

Magari avevano visto il tuo FB e avevano visto quanto eri figa e bella e figa e bella… figa l’ho detto?

Hai cominciato a guardare e ommioddio…
7 gg in un 5 stelle L (sta per ‘Lusso’, povere!) a Miami, a 500 euro.
7 gg in un resort in un angolo incontaminato (praticamente bio) della Sardegna, con aragoste che si cucinavano da sole a 459 euro.
7 gg in una Spa in Trentino a 350 euro, compreso un momento Olistico che non so che cazzo sia ma c’è la ‘O’ maiuscola e se lo mettono qualcosa vorrà dire, no???

Il Padre dei Tuoi Figli ha solo provato, a storcere il naso.

Glielo hai tagliato.
Hai prenotato non 7 ma QUATTORDICI gg nella spa in Trentino, senza neanche sentire cosa diceva, l’Uomo della Tua Vita. A 700 euro!
E poi, zitta zitta, hai invitato Lucia e Cinzia e Catia per l’aperitivo.
Le hai lasciate bere in pace il primo prosecco.
E il secondo.

Poi, calma come un cobra che fissa i topolini, l’hai buttata lì:
«A Natale che fate?».
Catia: «Mah, non…».
«Ah, noi in Trentino! 14 giorni. Hanno una Spa carinissima, trattamenti, cose, mica cose… e c’è anche il Momento Olistico!».

Si sono guardate tra di loro, mentre bevevi un sorso e guardavi i loro volti da sopra al bordo del bicchiere. Fregate. Vi ho fregate!

Poi Cinzia si è come illuminata.
«Ma và? Anche noi! Secret Privè, no? Noi abbiamo trovato a 500 euro, tu?».

È così che è andata.
È la centomillesima volta che te lo ripeti.
Forse nessuno può darti torto, se le hai uccise tutte e tre a bottigliate di prosecco.

E se lo dici bene, vedrai che stavolta convinci anche il giudice.