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racconto

Avrei voluto farti fare un giro sul mio Tir,
portarti nel migliore Autogrill sulla A14,
dividere un Camogli e una Coca Cola
e regalarti uno di quei Pelouche del Cesto.

Sai, quegli Ammassi dagli improbabili Colori velenosi con Occhi ipertiroidei che sembrano implorarti di finirli,
magari con un sorso di quei Caffè
“Soddisfatti o Rimborsati”
che fanno schifo da sempre
ma vista la fretta nessuno ha mai preteso il Rimborso.

Poi avremmo mangiato un gelato nel Parcheggio
e ti avrei dato La Rosa rossa caduta a quell’Indiano la Settimana scorsa.
Che è un po’ ammaccata ma chissà quanto gli sarà costata quando chi lo sfrutta si è accorto che mancava.

Avresti sorriso e mi avresti baciato alzandoti sulle Punte.
Il tuo Apparecchio per i Denti avrebbe brillato alla Luna ma non non avrei detto nulla, per non imbarazzarti.

Poi ti avrei accompagnata a casa presto,
che domani riparto alle 5 con un nuovo Carico in nero.
E devo essere sveglio e attento, senno’ mi beccano.

Ti saresti levata le Scarpe e saresti entrata zitta zitta dalla Finestra,
voltandoti alla fine e facendomi l’occhiolino.
Ed io sarei sgattaiolato via a fari spenti fino all’angolo, per non farmi beccare.
Avrei dormito con la stessa maglietta della serata,
e avrei sognato di poterti regalare un Futuro da Principessa, come meriti.

Purtroppo niente di tutto ciò è stato possibile
e stasera sarà una serata come le altre,
lontano da te e senza il tuo Profumo addosso.

Non andrà così:
e ho il terrore di non essere all’altezza.
Sempre.
Ho ritmi così osceni, e tempi stretti
e poche Parole dette male, e senza mai guardarti negli occhi.

Allora da te lo dico così, Anima mia;
Ti racconto come sarebbe andata e ti giuro che non importa:
risolveremo tutto, vedrai.

Arriverà San Valentino anche per noi.

Per sempre Tuo,
Papà.[:]