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baconUn tempo ricevevi gli auguri per il tuo compleanno e anche per il tuo Onomastico.

Se ti chiamavi Giovanni ti beccavi milioni di auguri, perchè di Santi con questo nome il calendario ne propone molti.

Se invece ti chiamavi Wainer, no. Niente onomastico.

Adesso ogni giorno che spunta ha un suo nome e cognome specifico, perchè viene intitolato -più che ai Santi- alla Giornata Mondiale Internazionale di qualcuno o di qualcosa.

Alcune di queste giornate sono effettivamente molto importanti, come quella dell’8 marzo dedicata alla Festa della Donna o la Giornata della Memoria. Altre, invece, rasentano l’incredibile e sanno un po’ di presa in giro.

Io, ad esempio, non mi so spiegare il perchè negli USA il sabato prima del Labor Day sia intitolato all’International Bacon Day. La Festa Internazionale del Bacon.

Sì, la festa internazionale della pancetta affumicata che trovi a cubetti, a fettine o a tranci nel banco macelleria del tuo supermercato. Una roba commestibile, banalissima.

Eppure sembra che negli USA sia una ricorrenza molto sentita, tanto che lo scorso anno la Ford, in quel giorno lì e solo per i veri appassionati, aveva messo in vendita alcuni modelli di automobili decorate proprio con il bacon. Una roba finissima, rosso sangue a strisce biancastre e venature sbrindellate. Orrenda!

E sempre in quel giorno lì, in America, vengono persino commercializzati preservativi al gusto bacon, tanto per rendere ancora più pittoresca e grufolosa la già succulenta e ipercalorica vita sessuale degli yankees.

Poi, se voleste provare, esiste pure un caffè al gusto bacon o una colla al gusto bacon (sul caffè, sorvolerei: mi fermo qui per non dare di stomaco).

Certo che intitolare una giornata internazionale al bacon pone non pochi problemi nei Paesi a maggioranza musulmana, dove il maiale e i suoi derivati non godono di fama e approvazione incondizionata.

E nemmeno qui di noi, se ci pensiamo bene. Alla giornata internazionale del bacon potremmo decisamente preferire quella del lardo di Colonnata, del San Daniele o del culatello di Parma, dei ciccioli frolli modenesi o della Luganega, della ‘nduja calabrese o della Porchetta toscana (qualcuno mi fermi, sennó proseguiró all’infinito).

Quindi, davvero, ci sembrerebbe offensivo.

Poi, ragionando sui massimi sistemi: le Giornate Internazionali, che senso hanno? A cosa dovrebbero servire? A fare riflettere le popolazioni dei diversi paesi del mondo sui reali problemi collettivi e comuni o a sostenere rivendicazioni locali, commerciali e particolari?

No, perchè, di questo passo, tutto finirebbe in un calderone tra marketing e ragion di Stato di difficile elaborazione.

Con buona pace di chi inizialmente aveva pensato a questo strumento come ad un formidabile collante tra mondi, culture e civiltà differenti.

P.S: Ho poi il segreto timore che se Donald Trump insiste con il suo slogan “America first”, sarà un casino.
Domani temo proprio che l’uovo di Pasqua ce lo ritroveremmo tutto rosa e bianco.

Al latte o fondente. Nocciolato o caramellato ma dannatamente al gusto BACON.[:]